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Migranti, Italia e UE sempre più lontane. La nave Aquarius resta in mezzo al mare

Il nuovo governo italiano si mostra compatto sulla linea dura del ministro dell'Interno, Matteo Salvini sul dossier immigrazione

Economia, Politica
Migranti, Italia e UE sempre più lontane. La nave Aquarius resta in mezzo al mare
(Teleborsa) - Con un messaggio urgente alle autorità maltesi "il porto più sicuro è il vostro" il ministro dell'Interno, Matteo Salvini imposta una svolta senza precedenti e dimostra che quanto detto in campagna elettorale non sono soltanto chiacchiere, mandando in frantumi la realpolitik intessuta dal suo precedessore Marco Minniti, che era riuscito a ridurre al minimo le partenze dalla Libia. Ma non basta. L'Italia non vuole e non può più occuparsi da sola dei flussi migratori. E' lo stesso premier Giuseppe Conte a ribadirlo durante il G7 in Canada. "L'Italia si ritrova ad affrontare in totale solitudine l'emergenza immigrazione. Il problema è stato da me posto anche nel corso del G7 a tutti i partner europei in questi ultimi giorni dove ho anticipato che i flussi migratori devono essere gestiti in maniera condivisa anche per ciò che riguarda tutte le iniziative volte a prevenire le partenza. Il regolamento di Dublino va radicalmente cambiato".



Il presidente del Consiglio, impegnato in un vertice sul caso Aquarius, con i suoi due vice, Salvini e Di Maio, annuncia che è stato disposto l'invio di due motovedette con medici a bordo "pronti a intervenire al fine di garantire la salute di tutti gli occupanti dell'Aquarius che dovessero averne necessità".

LA RISPOSTA DI MALTA E' NEGATIVA
Il Ministro dell'Interno ha sollecitato con una lettera le autorità dell'Isola a prestare i soccorsi, ma la risposta è negativa. A dirlo è lo stesso premier Conte: "Al premier maltese Joseph Muscat che ho contattato personalmente questa sera (ieri 10 giugno, ndr) ho chiesto chiaramente che si facesse carico almeno del soccorso umanitario delle persone in difficoltà che si trovano sull'Aquarius. Muscat, pur comprendendo la situazione, non ha assicurato però alcun intervento anche in chiave umanitaria. Si conferma l'ennesima indisponibilità di Malta, e dunque dell'Europa, a intervenire e a farsi carico dell'emergenza".

DENTRO I FATTI
Oggetto del braccio di ferro tra Italia e Malta è la nave Aquarius, che batte bandiera di Gibilterra, e porta con sé 629 naufraghi provenienti dal Nordafrica, tra cui 123 minori non accompagnati. Il ministro Salvini, chiede di far approdare alla Valletta (capitale di Malta) la nave essendo quello il "porto più sicuro". L'Aquarius non è stata autorizzata ad approdare in Italia. "Il governo di Malta non è né l'autorità che coordina ne ha competenza sul caso" della nave - risponde un portavoce del governo della Valletta. Nel frattempo, la nave continua a navigare verso nord, prima di doversi eventualmente fermare tra Malta e la Sicilia. Le istruzioni arrivano in tarda serata: la nave deve fermarsi a 35 miglia nautiche dall'Italia e 27 da Malta. Il premier italiano Conte, dispone l'invio di due motovedette con medici a bordo pronti a intervenire al fine di garantire la salute di tutti gli occupanti dell'Aquarius che dovessero averne necessità.

ORA UE SI OCCUPI DI FLUSSI

Il governo italiano si mostra dunque compatto sulla linea dura decisa dal ministro Salvini e vuole che ora sia l'Europa ad occuparsi di flussi migratori. Il regolamento di Dublino va "radicalmente cambiato" - afferma Conte - la gestione dei flussi "deve essere condivisa in UE anche sulle iniziative che riguardano la prevenzione delle partenze".

Il caso Aquarius, rischia di diventare un vero e proprio braccio di ferro tra Italia ed Europa. Uno scontro che promette di non rimanere indolore, ma per conoscere le conseguenze dovremmo attendere le prossime ore.
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