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Il lungo giorno del decreto sicurezza. Si vota la fiducia al Senato

Tensioni nella maggioranza. Ma Salvini rassicura: "Governo non è a rischio"

Politica
Il lungo giorno del decreto sicurezza. Si vota la fiducia al Senato
(Teleborsa) - "Il governo non è assolutamente a rischio, manterrà uno per uno tutto gli impegni presi con gli Italiani, punto. Con buon senso e umiltà, si risolve tutto". Il vicepremier Matteo Salvini cerca di rassicurare gli animi sul voto di fiducia, in corso al Senato, sul decreto sicurezza.



Il Ministro per i Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro ha posto, ieri, la questione di fiducia sul maxiemendamento interamente sostitutivo del Decreto Sicurezza. Si tratta della prima fiducia chiesta dal governo giallo-verde, dopo quella ricevuta lo scorso 5 giugno in occasione del suo insediamento. La richiesta del Governo è arrivata dopo il parere positivo di ammissibilità della Presidenza del Senato, così come previsto dal nuovo regolamento di Palazzo Madama.

"Dopo mesi di lavoro, arriva il voto finale al Senato sul Decreto Sicurezza e immigrazione - ha scritto sul suo profilo Facebook Salvini - con il quale vorrei regalare a questo Paese un po' di regole e un po' di ordine. Un passo in avanti per la sicurezza non solo dei cittadini italiani, ma anche dei tanti immigrati regolari e perbene che non devono essere mischiati con stupratori, scippatori, spacciatori, gente che non scappa dalla guerra ma che la guerra ce la porta in casa".

Forza Italia ha annunciato che non parteciperà al voto. "Prendiamo atto che il nostro invito al Governo di non porre la fiducia non è stato accolto e questo ci impedisce di esprimere un voto favorevole al provvedimento" - spiega una nota del Gruppo. Fratelli di Italia si asterrà, mentre il Pd appare ancora diviso tra chi vorrebbe votare contro e chi preferirebbe abbandonare l'aula di Palazzo Madama.
Confermano la propria contrarietà i quattro parlamentari M5S, De Falco, Nugnes, Mantero e Fattori, che hanno chiesto la parola per illustrare le motivazioni della loro scelta.

ALTA TENSIONE SU NODO PRESCRIZIONE
Altro oggetto di contesa tra Lega e Movimento Cinque Stelle è il nodo della prescrizione. "Questa mattina colazione dal ministro Bonafede per fare il punto sulle misure anti corruzione che presto saranno discusse in Parlamento: carcere per i corrotti, daspo ai corrotti, prescrizione dopo il primo grado di giudizio dei processi penali" - scrive il vice premier Luigi Di Maio sul profilo Instagram - dove pubblica una foto che lo ritrae con i ministri Bonafede e Fraccaro e il senatore Paragone. "Quest'ultima è una nostra battaglia fondamentale di giustizia" - aggiunge il ministro.

"La prescrizione? Io sono abituato a rispettare gli impegni presi. Nel contratto di governo c'è la riforma della giustizia e la riforma della prescrizione. L'unica cosa che non voglio è che ci siano processi eterni" - rilancia Salvini in un'intervista a Rai Radio1 - spiegando che "la prescrizione va cambiata, ma io voglio una giustizia che abbia tempi certi. Sono sicuro che troveremo una quadra, non litigheremo e porteremo a casa anche la riforma della giustizia".
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