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Bnl, più robot meno bancari: con quota 100 al via 600 esuberi

L'ad Andrea Munari, in una lettera ai sindacati e all'Abi, spiega il piano di riordino: "machine learning e artificial intelligence" per il "ricambio generazionale". Sindacati preoccupati perché si rischiano maggiori tagli alla forza lavoro

Economia
Bnl, più robot meno bancari: con quota 100 al via 600 esuberi
(Teleborsa) - Più robot, meno bancari in vista di un ricambio generazionale che punta più alle tecnologie che al fattore umano. Bnl si prepara a usare quota 100 e opzione donna per il riordino aziendale con un taglio di 600 dipendenti in tutta Italia che saranno sostituiti da "soluzioni di machine learning e artificial intelligence che, incorporando tecnologie di apprendimento, permettono di automatizzare processi non ripetitivi".

A dirlo è l'amministratore delegato Andrea Munari in una lettera inviata ai sindacati e all'Abi. La robotica, chiarisce l'ad, sarà eventualmente estesa "alle altre strutture della banca, sulla base del successo dell’applicazione" anche per le attività di back office.

Oltre all'introduzione della robotica e a quella che viene definita "l'estensione massiva delle tecnologie digitali" anche per una "migliore customer experience" e un'ottimizzazione delle funzioni di Direzione generale", il piano prevede la fusione per incorporazione nella capogruppo di Bnl finance (specializzata nella cessione del quinto) e la chiusura di 30 sportelli, riportando la rete a 700 filiali.

Nella lettera, Munari ricorda che "le condizioni congiunturali, anche del nostro paese, continuano a incidere negativamente sulla capacità di sviluppo reddituale delle banche italiane e, in questo ambito, della Bnl". Tra i fattori "di forte attenzione e di incertezza" vengono elencati il ritorno "ancorché temporaneo della recessione nel nostro paese", "gli effetti non immediatamente verificabili dell'ultima legge di bilancio" e "la produzione industriale in tendenziale calo".

Da qui l'idea di usare quota 100 per il riordino aziendale e dare il là al ricambio generazionale con circa 600 esuberi da attuare con un piano di esodo volontario usando la novità introdotta dal governo M5S-Lega e l'opzione donna, ampliata con il decretone alle nate fino al 1960.

L'alta età media del personale, avvisano i sindacati, porta però a 2.500 il numero degli addetti con i requisiti per l'uscita anticipata secondo il provvedimento del governo giallo-verde. A ciò si aggiunge la dichiarazione contenuta nella lettera "di costituire una nuova piattaforma degli organici corrispondente alla necessità del business" che potrebbe portare a ulteriori tagli.


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