(Teleborsa) - Qualcosa si muove: una
ripresa timida ma la parola d'ordine resta sempre
incertezza. "Dopo due trimestri che avevano fatto presagire i
rischi di recessione, l'economia italiana mostra i primi, timidi,
segnali di ripresa" anche se sono segnali
"ancora caratterizzati da una forte incertezza".
Lo scrive l'Upb, ufficio parlamentare di bilancio dedito alla vigilanza della finanza pubblica, nella nota congiunturale di aprile stimando per il
primo trimestre 2019 "una variazione congiunturale
del Pil dello 0,1 per cento, spinta prevalentemente dalla ripresa della manifattura e una crescita "a ritmi congiunturali analoghi" nel secondo trimestre ma
"con margini d'incertezza più elevati".La "debolezza" della fase congiunturale sembra proseguire" e si riflette sulle stime, con l'attività economica che avrebbe recuperato nei primi mesi dell'anno solo lievemente". Si legge ancora nella nota che sottolinea come
"l'eredità del 2018 sembra destinata a pesare sulle
prospettive di crescita che, nel breve termine, restano deboli". Sulle stime "gravano diversi rischi" non solo di nuove restrizioni agli scambi e rischi specifici in Cina e nel Regno Unito. L'economia resta "esposta alla volatilità dei rendimenti sui titoli del debito pubblico".