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Brexit, Juncker avvisa Londra: "Accordo non si rinegozia"

"Non è un trattato tra May e Juncker, è un trattato tra il Regno Unito e l'Unione Europea" e "deve essere rispettato da chiunque sia il prossimo Primo ministro britannico", ha ribadito il Presidente della Commissione UE

Economia, Politica
Brexit, Juncker avvisa Londra: "Accordo non si rinegozia"
(Teleborsa) - "Ho il più alto rispetto per la Gran Bretagna". Lo ha detto il Presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker in un'intervista a Politico.eu - nel corso della quale ha anche "strigliato" l'Italia sui conti pubblici - che non nasconde preoccupazione per l'attuale situazione nel Regno Unito.

"Non mi piace quello che sta succedendo. Ho l'impressione da mesi che il principale interesse dei politici britannici sia stato quello di trovare un modo per sostituire Theresa May, non trovare un accordo con gli europei", ha detto.

Juncker ha poi ribadito che l'accordo non si rinegozia: "Non è un trattato tra Theresa May e Juncker, questo è un trattato tra il Regno Unito e l'Unione europea" e "deve essere rispettato da chiunque sia il prossimo Primo ministro britannico". Alla domanda se abbia un nome favorito per il dopo May, prende una pausa e poi dice: "No".

Boris Johnson il favorito - Al momento, il favorito nella corsa alla nuova leadership del Partito Conservatore britannico, ed è quindi piuttosto probabile che diventi il prossimo Premier del Regno Unito, sembra essere Boris Johnson, l’ex sindaco di Londra. Una eventualità che comporterebbe un profondo cambiamento di stile nei negoziati per la Brexit, e un rischio considerevolmente alto di un’uscita dall’Ue senza accordo.

In un’intervista al Sunday Times, domenica scorsa - aprendo ufficialmente la sua corsa per diventare l'inquilino di Downing Street -ha anticipato il suo "stile negoziale" e ha messo subito sul tavolo l'arma dei soldi: un accordo migliore o niente pagamento del conto di divorzio.

Il riferimento, tutt'altro che nascosto, è ai 39 miliardi di sterline sottoscritti dal Governo May come liquidazione delle pendenze dovute per poter lasciare il club europeo. "I nostri amici e partner devono comprendere che questo denaro resterà custodito qui fino a quando non avremo maggiore chiarezza sulla strada dell'avvenire".



(Foto: Mauro Bottaro - © Unione Europea)
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