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Lavoro, retribuzioni in aumento a giugno

E' la fotografia scattata dall'Istat secondo cui tra aprile e giugno si sono registrati due rinnovi contrattuali, un accordo di proroga mentre sette sono scaduti

Economia, Macroeconomia
Lavoro, retribuzioni in aumento a giugno
(Teleborsa) - Alla fine del secondo trimestre del 2019 la quota dei dipendenti con il contratto in vigore torna, dopo quattro mesi, ad eccedere sensibilmente il 50%. Sul versante della dinamica retributiva, a fronte di una accelerazione nel settore dell’agricoltura e della stazionarietà in quello dell’industria il minor impulso che si osserva nei settori dei servizi privati e della pubblica amministrazione determina una decelerazione della dinamica tendenziale complessiva. Nella media dei primi sei mesi la dinamica retributiva realizzata è di poco superiore a quella registrata nelle stesso periodo del 2018.

E' la fotografia scattata dall'Istat secondo cui tra aprile e giugno si sono registrati due rinnovi contrattuali, un accordo di proroga mentre sette sono scaduti.

Alla fine di giugno i contratti collettivi nazionali di lavoro in vigore per la parte economica riguardano 7,2 milioni di dipendenti (58% del totale) e corrispondono al 55,8% del monte retributivo osservato.

Complessivamente i contratti in attesa di rinnovo a fine giugno sono 45, relativi a circa 5,2 milioni di dipendenti (42%), in aumento rispetto al mese precedente (39,2%).

L’attesa del rinnovo per i lavoratori con il contratto scaduto è in media di 15,8 mesi. L’attesa media calcolata sul totale dei dipendenti è di 6,6 mesi, in aumento rispetto a un anno prima (4,6).

A giugno l’indice delle retribuzioni contrattuali orarie è in lieve aumento sia rispetto al mese precedente (+0,1%) sia nei confronti di giugno 2018 (+0,7%). Complessivamente, nei primi sei mesi del 2019 la retribuzione oraria media è cresciuta dell’1,4% rispetto al corrispondente periodo del 2018.

Con riferimento ai principali macrosettori, a giugno le retribuzioni contrattuali orarie registrano un incremento tendenziale dello 0,9% per i dipendenti del settore privato (+1,0% nell'industria e +0,5% nei servizi privati) e dello 0,5% per quelli della pubblica amministrazione.

I settori che presentano gli incrementi tendenziali maggiori sono: attività dei vigili del fuoco (+6,8%); agricoltura (+2,8%) e telecomunicazioni (+1,7%). Si registrano variazioni nulle nel settore dell’energia elettrica e gas, nel commercio, nelle farmacie private e nell'aggregato altri servizi privati.
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