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Impeachment, formalizzate le accuse contro Trump

Il presidente dovrà rispondere di abuso di potere e ostruzione del Congresso.

Economia, Politica
Impeachment, formalizzate le accuse contro Trump
(Teleborsa) - I democratici hanno formalizzato due accuse, abuso di potere e ostruzione al Congresso, per la procedura di impeachment contro il presidente Donald Trump.

A darne l'annuncio è stato il presidente della commissione giustizia Jerrold Nadler, sostenendo che il presidente ha messo se stesso davanti al paese minacciandone la sicurezza, corrompendo le elezioni e violando la Costituzione.

Dalle indagini alla Camera su Trump e la vicenda dell'Ucrainagate, sarebbero emerse "prove schiaccianti e incontestabili" che "non ci ha lasciato altra scelta", ha detto il presidente della commissione intelligence Adam Schiff che ha coordinato le indagini dei dem.

"Ha cercato aiuto dall'Ucraina per i suoi interessi personali, essere rieletto, e non per il bene del Paese. E la sua cattiva condotta continua ancora in questi giorni", ha aggiunto Schiff.

Dalla Casa Bianca è arrivata la replica immediata. "Donald Trump affronterà queste false accuse in Senato e si aspetta di essere pienamente scagionato perché non ha fatto nulla di male", ha detto la portavoce Stephanie Grisham.

Netta la risposta dello stesso Trump che da Twitter definisce la messa in stato di accusa una "caccia alle streghe". "Nadler ha appena detto che 'ho fatto pressioni sull'Ucraina affinché interferisse nelle nostre elezioni del 2020'. Ridicolo, sa che non è vero. Sia il Presidente che il Ministro degli Esteri ucraino hanno ripetutamente affermato che "non c'era pressione". Nadler e i dem lo sanno, ma si rifiutano di riconoscerlo", si legge sul suo profilo Twitter.

Il tycoon ha poi attaccato pesantemente Schiff, definendolo "un politico corrotto". Difficile comunque che Trump venga destituito visto che il Senato, che dovrà giudicarlo, è a maggioranza repubblicana.

È la terza volta nella storia degli Stati Uniti che vengono proposti capi di imputazione per la messa in stato d'accusa del presidente: prima di lui furono i presidente democratici Andrew Johnson (1868) e Bill Clinton (1999) a essere chiamati a processo, quest'ultimo per il caso Lewinsky, venendo poi assolto.




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