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Intesa-UBI, Messina: "Nuovo capitolo per la storia del gruppo"

Finanza
Intesa-UBI, Messina: "Nuovo capitolo per la storia del gruppo"
(Teleborsa) - "L'operazione apre un nuovo capitolo della storia di questo gruppo". Con queste parole Carlo Messina, CEO di Intesa Sanpaolo commenta a caldo l'offerta lanciata su UBI Banca, ricordando che l'intento è "unire due eccellenze del nostro sistema bancario per dare vita a una nuova realtà leader nella crescita sostenibile e inclusiva".

"Grazie a questa operazione - ha sottolineato - la banca che nascerà dall'integrazione tra Intesa Sanpaolo e UBI potrà essere uno dei leader del sistema bancario europeo". Si prevede infatti che l'ammontare degli impieghi sarà di 460 miliardi di euro ed il risparmio che gli italiani affideranno alla banca ammonterà a 1.100 miliardi di euro. Il nuovo Gruppo vanterà ben 21 miliardi di ricavi. "Queste cifre esprimono tutta la forza dell'economia italiana, le capacità del nostro sistema imprenditoriale e la solidità del patrimonio delle nostre famiglie", ha affermato Messina.

Per il CEO di Intesa, questa operazione "segna una innovazione rilevante nella nostra strategia degli ultimi anni" e risponde ad "una nuova fase" in cui sta entrando il settore bancario europeo, che "richiede maggiori dimensioni, una più ampia capacità di investire e l'adozione di un nuovo modello di finanza sostenibile". Messina ha ripercorso gli ultimi anni di intesa, la lungimiranza che ha contraddistinto la sua gestione negli ultimi 10 anni e la necessità di rafforzamento della solidità patrimoniale e di sviluppo della redditività.

Il numero uno di Intesa ritiene che assieme ad UBI, il Gruppo nato dall'unione potrà essere un leader europeo e raggiungere utili per 6 milisrdi di euro nel 2022 e distribuire dividendi elevati e sostenibili ai suoi azionisti, a partire dal 2020 anno in cui si prevede una cedola di 20 centesimi di euro per azione (che salirà oltre tale soglia nel 2021).

Fra gli obiettivi dell'aggregazione c'è anche la possibilità accelerare la riduzione dei crediti deteriorati senza costi per gli azionistie mantenere una elevata solidità patrimoniale, con un common equity ratio previsto a un livello superiore al 13%. .

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