(Teleborsa) - "E’ inutile negare che
sono stati commessi errori e
Autostrade per l’Italia sta pienamente
collaborando con la Procura di Genova affinché ogni responsabilità venga individuata. Abbiamo la piena consapevolezza che la rete autostradale ha bisogno di
molti più investimenti e di
molta più manutenzione. Per questo a gennaio
ASPI ha presentato un nuovo piano industriale, per il rinnovamento e per le manutenzioni. Vogliamo ricostruire un
rapporto di fiducia con le istituzioni e i cittadini: abbiamo il dovere di
garantire autostrade sicure".
Guarda al futuro Carlo Bertazzo, il nuovo amministratore delegato di
Atlantia, il colosso delle infrastrutture quotato in Borsa e attivo in circa 20 Paesi in tutto il mondo, oltre che
azionista di controllo di Autostrade per l’Italia.
Intervistato dal
Corriere della Sera, il top manager è molto netto anche sul fronte dei
controlli e della
sorveglianza sulla rete: "Per noi è importante avere un
concedente implacabile. Senza voler negare gli errori di ASPI, lo
Stato che affida un’infrastruttura a un privato deve anche regolare e
vigilare rigorosamente. Intendiamo collaborare strettamente con il Concedente per trovare una
soluzione nell'interesse pubblico".
Bertazzo non nasconde la
preoccupazione per gli effetti del Milleproroghe, che ha introdotto una "modifica unilaterale al contratto di concessione che
non può che rompere la fiducia degli investitori e bloccare gli investimenti in tutti i settori infrastrutturali, non solo le autostrade", evidenziando inoltre che
"la revoca sarebbe una catastrofe per tutti".
Rispetto alla
trattativa con il governo, l'Ad di Atlantia chiarisce che il Gruppo ha "dimostrato una
costante volontà di dialogo e ci conforta la dichiarazione di Conte, un invito a proseguire in un confronto costruttivo. La priorità è
condividere un progetto di ammodernamento e investimento che prolunghi la vita utile della rete. Una
proposta articolata è già stata formalizzata al governo e siamo in
attesa di una risposta".