(Teleborsa) - Anche il
mercato immobiliare rischia una pesante crisi a causa dell'epidemia di coronavirus. Lo dice l'
Osservatorio Nomisma sul settore, prevedendo per il 2020 una
perdita di fatturato fra 9,2 e 22,1 miliardi di euro nel settore
residenziale e fra
2,6 e i 5,8 miliardi di capitali investiti nel
corporate.
"Il settore immobiliare italiano si trova a fronteggiare una
situazione inedita e dalle conseguenze potenzialmente drammatiche", spiega l'Osservatorio, aggiungendo che "il
nemico più pericoloso per l'economia è quello che ancora non si è manifestato:
l'impoverimento che scaturirà come effetto indotto dall'inazione coatta".
Per il segmento corporate gli scenari sono due: quello
meno negativo anticipa un calo cumulato nel triennio di
278mila transazioni (48 mila nel 2020) e
9,4 miliardi di capitali investiti (2,6 miliardi nel 2020); quello
più pessimistico indica un calo delle transazioni di
587mila unità (quasi 119mila nel 2020) e
18,3 miliardi di capitali investiti (5,8 miliardi nel 2020).
Per il
residenziale, si prevede nei prossimi tre anni una
perdita di fatturato tra 54,5 e 113 miliardi di euro (nel 2020 tra 9,2 e i 22,1 miliardi) a seconda se lo scenario sarà più o meno negativo.
Con riferimento ai
prezzi, Nomisma stima flessioni medie comprese
tra -1,3% e -4% nel biennio 2020-2021. Per il 2022 si prevede invece una attenuazione del calo