(Teleborsa) -
I mercati asiatici tornano a scivolare dietro a Wall Street, a causa dell'
impennata dei contagi in USA e delle fosche previsioni formulate dal
Presidente Trump, che attende fino a 240 mila vittime e almeno
due settimane di lockdown. A poco sono serviti
l'intervento della Fed, ieri, ed il miglioramento del
PMI manifatturiero cinese, rimbalzato oltre la soglia di espansione.
A
Tokyo, l'indice
Nikkei ha chiuso con un forte calo del 4,5% a 18.065 punti, mentre il Topix è sceso a 878 punti (-3,57%). Non si salva
Seoul che termina con un calo del 3,38%.
Ribassi contenuti per le borse cinesi, che in qualche modo hanno tratto vantaggio dal dato del PMI, con
Shanghai che lima lo 0,35% e
Shenzhen che chiude quasi in parità (-0,04%). Stessa impostazione per
Taiwan (-0,46%).
In rosso le altre borse che chiuderanno più tardi le rispettive sedute, con
Hong Kong che perde il 2,35% assieme a
Singapore -2,2%, mentre contiene il calo
Kuala Lumpur -0,35%. In controtendenza
Jakarta +0,36% e
Bangkok +0,41%.
Tonfo di
Mumbay (-3,58%), mentre rimbalza
Sydney (+3,52%).