(Teleborsa) -
Il Governo boccia il piano di
riapertura della Lombardia il 4 maggio e il Governatore
Fontana fa marcia indietro. Dure infatti le reazioni da parte dell'esecutivo alla nota con cui la Regione ieri (15 aprile) annunciava un piano per una "nuova normalità" già a partire dai primi giorni di maggio. Per il viceministro
Buffagni lo scatto in avanti della Lombardia
è stato "un errore", mentre il Ministro per gli Affari Regionali,
Francesco Boccia, ha invitato il Governatore ad avanzare le sue
proposte alla cabina di regia nazionale di cui fa parte.
In serata il dietrofront di Fontana: "Le
attività produttive – ha specificato il Governatore a "Stasera Italia" su Rete4, definendo "male interpretate" le intenzioni della Regione – sono di
esclusiva competenza del governo centrale. Noi parliamo di una
graduale ripresa delle attività ordinarie che sarà concordata con il governo. Credo che sia giusto anche iniziare a pensare come ci si dovrà attrezzare per convivere con questo virus. Non possiamo rimanere chiusi come in questo periodo".
E sulle
attività della Guardia di finanza a Palazzo Lombardia nell'ambito dell'inchiesta giudiziaria sulle attività delle
Residenze sanitarie assistenziali lombarde, Fontana ha spiegato: "Non si tratta di un sequestro ma di una richiesta di produzione di atti". "Nei confronti delle Rsa abbiamo solo un potere ispettivo, non abbiamo commesso errori – ha precisato il Governatore Fontana – A meno che qualche rappresentante delle Ats non ci abbia detto qualcosa di vero e per questo motivo abbiamo istituito una commissione".