(Teleborsa) - È un quadro a tinte fosche quello che ha dipinto
Jim Cielinski, Responsabile Globale Reddito Fisso di
Janus Henderson Investors, sulle prospettive di ripresa per economie e mercati.
Nel suo Outook la società analizza la gravità del
lockdown sulle economie globali: "i dati del
secondo trimestre saranno pessimi per le economie e le aziende, uno dei peggiori trimestri di crescita mai registrati. Sarà abbastanza da trascinare la crescita globale dell'intero anno a circa -5% o -6%".
Critico anche il giudizio su
banche centrali e
governi: "i responsabili politici sono andati in panico e sono tuttora in agitazione. Abbiamo avuto l’apertura a enormi
deficit di bilancio, un ulteriore allentamento quantitativo, e l'espansione del budget supererà i 6.000 miliardi di dollari quando tutto questo sarà finito. Tendiamo ad abusare dell’espressione “senza precedenti”, ma si tratta davvero di una cifra sconcertante. Inoltre, i
tassi di
interesse nei G7 hanno raggiunto livelli minimi da record. Quasi ovunque si stanno avvicinando allo zero o al di sotto".
"Ad ogni modo, ci vorrà almeno un altro anno e mezzo o due a partire da oggi per tornare ai
livelli di un anno fa. E alcuni settori potrebbero non tornare mai più ai livelli raggiunti in precedenza", ha aggiunto
Jim Cielinski nelle sue previsioni.
"Abbiamo un’economia ancora in difficoltà e che porterà alcuni a fallire, mentre altri probabilmente tenderanno a ridurre la propria
leva finanziaria", ha dichiarato Cielinski.
Per il Responsabile Globale Reddito Fisso di Janus Henderson Investors "il contesto di tassi d'interesse
negativi o molto bassi sta fornendo un ulteriore stimolo agli investitori nel cercare rendimenti sicuri. Combinando questi fattori si può concludere che alcuni titoli non governativi, specialmente quelli di qualità superiore, dovrebbero beneficiare di una
forte domanda, ma anche di una buona protezione da parte dei decisori politici".
"Gli investitori non sono fuori pericolo – conclude Cielinski – C'è un
rischio significativo che il virus si diffonda o che si debbano bloccare alcuni settori dell'economia. Ma il rischio è più basso di quanto non lo fosse in passato, perché è improbabile che l'intera economia venga bloccata. Per chi ha un orizzonte più esteso, se si riuscisse a tornare a un trend di
crescita, si potrebbe dichiarare questa
recessione alle spalle, pur ricordandola come una delle recessioni più forti, ma anche più brevi mai registrate.