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UBI Banca, Moratti: "L'OPS di Intesa non concordata e non conveniente"

La Presidente ha illustrato i motivi per cui il Consiglio di UBI ha valutato negativamente l'offerta

Finanza
UBI Banca, Moratti: "L'OPS di Intesa non concordata e non conveniente"
(Teleborsa) - L'OPS promossa da Intesa Sanpaolo su UBI Banca non è stata concordata e viene giudicata non conveniente dal Consiglio della banca. E' quanto spiegato dalla Presidente Letizia Moratti in conferenza stampa.



Il parere - ha spiegato - risponde ad una serie di motivi, primi fra tutti l'assenza di un corrispettivo monetario e un concambio che penalizza gli azionisti UBI a favore di quelli di Intesa. Inoltre le sinergie quantificate da Intesa in 3,2 miliardi equivalgono, considerando il concambio ed i costi di integrazione, ad "un valore di soli 320 milioni di euro" per UBI.

"L’Offerta - sottolinea UBI - non prevedendo un corrispettivo per cassa, pone a carico degli Azionisti di UBI Banca i rischi connessi al raggiungimento degli Obiettivi Strategici dell’Operazione definiti da Intesa. Il Corrispettivo – rappresentato da un rapporto di cambio tra Azioni UBI e Azioni Intesa – non remunera adeguatamente tali rischi e, inoltre, comporta un’allocazione del valore e delle sinergie molto più favorevole agli attuali azionisti di Intesa".

"Il Corrispettivo esprime una valorizzazione di UBI Banca che non riflette il suo reale valore e penalizza gli Azionisti di UBI Banca rispetto agli azionisti di Intesa". Una conclusione valutata sia sotto il profilo finanziario che rispetto alla potenziale creazione di valore espressa nel Piano ed alla valorizzazione degli asset.

"L’Azione UBI presenta elevate potenzialità di crescita di valore, tenendo anche conto delle prospettive di crescita su base stand-alone di UBI Banca rappresentate dai target del Piano Industriale Aggiornato, della sua solidità patrimoniale e della sua posizione di player di rilievo in grado di rivestire un ruolo chiave nel processo di consolidamento nel contesto bancario del Paese".

"La possibilità per l’Offerente di conseguire gli Obiettivi Strategici dell’Operazione è incerta, in quanto condizionata da plurimi e concorrenti fattori, evidenziati dalla stessa Intesa nel Documento di Registrazione, tra cui le incertezze circa il perfezionamento della Fusione e dell’operazione di cessione del Ramo Bancario a BPER e dei Rami Assicurativi a UnipolSai ai termini e alle condizioni previsti da Intesa". Infatti, anche se l'Antitrust ritenesse le condizioni sufficienti a superare le criticità, Intesa non potrebbe "legittimamente imporre" a UBI la cessione, in particolare nello scenario nel quale Intesa non dovesse superare la soglia del 66,67% del capitale.

"Gli Azionisti di UBI Banca che non dovessero aderire all’OPS - afferma il Consiglio - sarebbero comunque tutelati dai presidi previsti dalla normativa".

"L’Offerta - rimarca la banca - si inserisce in un più ampio disegno strategico, volto a rafforzare la posizione di Intesa in Italia attraverso l’eliminazione di un concorrente, senza in realtà modificare il posizionamento europeo di Intesa. L’OPS è controproducente anche per gli stakeholder di UBI Banca in quanto consentirebbe a Intesa di creare una posizione di leadership dominante in Italia, anomala tra i grandi Paesi europei e potenzialmente dannosa per il tessuto economico e sociale dei territori in cui opera UBI Banca".
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