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Twitter crolla in borsa dopo ban a Trump. Analisti divisi su effetti a lungo termine

Economia, Scienza e tecnologia
Twitter crolla in borsa dopo ban a Trump. Analisti divisi su effetti a lungo termine
(Teleborsa) - Dopo il tonfo in borsa di ieri, chiudendo la giornata in ribasso del 6,41%, gli analisti si chiedono se Twitter continuerà a pagare la scelta di bannare in modo definitivo il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Il social network fondato da Jack Dorsey non ha però colpito solo il presidente USA, in quanto il giro di vite contro gli account che non rispetterebbero la sua policy ha portato alla sospesione del quotidiano libero e al ban di oltre 70 mila account collegati a QAnon in tre giorni.



Da ieri sera chiunque provi a visitare l'account Twitter di Libero, il quotidiano fondato da Vittorio Feltri e diretto da Pietro Sinaldi, si trova questo messaggio: "Attenzione: questo account è temporaneamente limitato. L'avviso qui presente ti viene mostrato poiché l'account in questione ha eseguito delle attività sospette. Vuoi davvero proseguire?". Quello di Libero non è un ban paragonabile a quello subito da Donald Trump, perchè cliccando si possono comunque vedere i tweet del giornale. Non sono note le "attività sospette" alla base della sospensione o quanto questa durerà.

Twitter sta colpendo in questi giorni anche gli account che promuovono la teoria cospirazionista di estrema destra QAnon. "Da venerdì, più di 70.000 account sono stati sospesi, con molti casi in cui un singolo individuo gestisce numerosi account - ha scritto la società in un post sul suo blog - Questi account erano impegnati nella condivisione su larga scala di contenuti dannosi collegati a QAnon ed erano principalmente dedicati alla propagazione di questa teoria del complotto attraverso il nostro servizio".

Il calo di Twitter registrato ieri "sembra certamente una reazione un po' eccessiva", secondo Mark Shmulik, analista di AllianceBernstein specializzato in aziende tech. Siccome, secondo Shmulik "la maggior parte degli inserzionisti non toccherà nulla di correlato a Trump", il fatto che il presidente USA non sia più sulla piattaforma potrebbe portare benefici a lungo termine. Senza le conversazioni su Twitter costantemente occupate dai tweet di Trump o dalle reazioni ai suoi tweet, più inserzionisti potrebbero considerare il sito come sicuro per i loro marchi, il che potrebbe aumentare i prezzi degli annunci. "Supponendo che sia così, c'è una discussione a lungo termine, questo potrebbe essere un fatto positivo per l'azienda", ha detto Shmulik a MarketWatch.

Non tutti sono però così ottimisti. "Il rischio è che forse Trump avvii la sua piattaforma di social networking o sposti i suoi contenuti su una piattaforma diversa, e Twitter potrebbe avere una sorta di pressione competitiva nella misura in cui il coinvolgimento degli utenti per la piattaforma scenda di qualche punto percentuale", ha spiegato l'analista tecnologico Tom Forte a Yahoo Finance. Twitter rischierebbe fino al 10% dei suoi profitti secondo Forte, per un abbandono della piattaforma di una parte di utenti, che impatterebbe sulla capacità di Twitter di attirare inserzionisti.

Il comportamento di Twitter sta però facendo storcere il naso a diversi politici in tutto il mondo. "La cancelliera Angela Merkel ritiene problematico che sia stato bloccato in modo completo l'account Twitter di Donald Trump", ha detto il suo portavoce Steffen Seibert in una conferenza stampa a Berlino. "È possibile interferire con la libertà di espressione, ma secondo i limiti definiti dal legislatore, e non per decisione di un management aziendale", ha aggiunto.

Più dure ancora sono state le parole di Thierry Breton, commissario UE per il Mercato interno: "Proprio come l'11 settembre ha segnato un cambio di paradigma per gli Stati Uniti, se non per il mondo, ci saranno, quando si parla di piattaforme digitali nella nostra democrazia, un prima e un dop l'8 gennaio 2021. Questi eventi dimostrano che non possiamo più stare a guardare e fare affidamento solo sulla buona volontà delle piattaforme, ma dobbiamo stabilire le regole del gioco e organizzare lo spazio informativo con diritti, obblighi e garanzie chiaramente definiti".
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