(Teleborsa) - Segnali di deterioramento giungono dal mercato immobiliare statunitense. Le
vendite di case esistenti negli Stati Uniti hanno registrato a febbraio un
calo del 6,6%, secondo quanto comunicato dall'Associazione Nazionale degli Agenti Immobiliari (NAR), dopo il +0,2% riportato a gennaio (dato rivisto da +0,6%). Il dato è peggiore delle stime degli analisti che attendevano un calo dell'3%.
Sono state vendute
6,22 milioni di unità rispetto ai 6,66 milioni di gennaio, sotto le aspettative di consensus (6,50 milioni).
Su
base annua, le vendite sono salite del 9,1% dai 5,70 milioni di unità di febbraio 2020.
"Nonostante il calo delle vendite di case per febbraio - che attribuirei a un inventario storicamente basso - il mercato sta ancora superando i livelli pre-pandemici", ha detto
Lawrence Yun, capo economista di NAR.
Secondo Yun ci potrebbe essere un rallentamento della crescita nei prossimi mesi poiché l'
aumento dei prezzi e l'
aumento dei tassi sui mutui ridurranno l'accesso all'acquisto di una casa per molte persone. "Mi aspetto comunque che le vendite di quest'anno siano superiori rispetto a quelle dello scorso anno", ha sottolineato Yun.
(Foto: Mirko Kaminski / Pixabay)