(Teleborsa) - Il ministro dell'Istruzione
Patrizio Bianchi ha definito la volontà del presidente Draghi di riportare tutti i ragazzi in presenza a scuola "un segno importante: la scuola prima di tutto". "È una
indicazione politica, nel senso più alto della parola, che diamo al Paese: i problemi li affronteremo, non siamo ciechi, né distratti, siamo gente che lavora", ha aggiunto in occasione dell'iniziativa Prima la scuola promossa in Senato oggi pomeriggio.
La decisione del governo non ha però trovato d'accordo tutto il
mondo scolastico. Per
Mario Rusconi, presidente per il Lazio dell'Associazione Nazionale Presidi (ANP), "la riapertura delle scuole del prossimo 26 aprile prevista dal governo con la presenza al 100% degli studenti delle superiori più che un atto di fiducia verso la ripresa ci sembra un ulteriore
scaricabarile degli amministratori verso i
dirigenti scolastici". "Da mesi chiediamo che vengano rivisti i criteri delle formazioni delle classi con un massimo di 20 alunni, la creazione di spazi per le scuole dove poter fare didattica, una anagrafe degli edifici scolastici il tracciamento dei contatti, tamponi ripetuti – ha spiegato – tutto è rimasto
senza risposta".
Contraria anche la
Flc Cgil – il sindacato dei lavoratori della conoscenza – che ha chiesto al Governo di rivalutare la scelta. "Ci troviamo davanti a un atto di volontà politica non supportato da
condizioni reali – ha detto dice il segretario Francesco Sinopoli – Prima di decidere la riapertura al 100% in presenza bisogna riprendere subito la
campagna di vaccinazione, rinnovare i protocolli di sicurezza, effettuare tracciamenti, anche a campione, valutare i dati dei vaccinati. In caso contrario non c'è alcuna garanzia".
Intanto, sono
8.864 i casi
Covid-19 accertati nelle ultime 24 ore in Italia con
146.728 tamponi totali elaborati (ieri 230.116) di cui 90.179 molecolari (ieri 146.591) e 55.549 test rapidi (ieri 84.525). Sale leggermente il
rapporto positivi/tamponi totali a 6,04% (ieri 5,51%). Il Ministero della Salute riporta che i casi complessivi di Covid-19 da inizio emergenza sono più di 3,8 milioni.
Sono
316 i
decessi registrati oggi, che porta il conteggio totale a superare le 117mila morti da inizio pandemia. Cala il numero di pazienti ricoverati in
terapia intensiva (oggi sono 67 in meno, 3.244 totali), mentre sale lievemente quello degli ospedalizzati con sintomi, 94 in più rispetto a ieri (sono 23.742 in totale).