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Scuola, avanti il piano per sconfiggere il precariato

Sono previste risorse per 1-1,3 miliardi e forse anche di più

Economia, Scuola
Scuola, avanti il piano per sconfiggere il precariato
(Teleborsa) - Il Ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi accelera sulle assunzioni dei precari della scuola e sta mettendo a punto un piano che potrebbe veder stabilizzati, dal 1° settembre, con contratti a tempo indeterminato, almeno 60 mila insegnanti di lungo corso e con almeno 36mesi di servizio come supplenti.

Il maxi piano messo a punto dal Ministro, che include anche una procedura "urgente e transitoria", punta da un lato a ridurre la cifra record di oltre 200mila supplenti prevista per il prossimo anno scolastico, dall'altro a coprire con docenti stabili le oltre 100 mila cattedre vuote, che rischiano di aumentare di 25-30mila l'anno a causa del turn-over.

Un piano che, secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, potrebbe richiedere un impegno finanziario di 1-1,3 miliardi di euro, ma la cifra è destinata a salire, perché c'è che pensa di stabilizzare an che più di 60mila supplenti.

Un gap da coprire con un mix di strumenti

Le 112mila cattedre vuote non potranno certo essere coperte con i canali "ordinari", vale a dire le Gae e le graduatorie dei vecchi concorsi, che sono ormai vuote e sono riuscite a coprire a malapena il 30% dei posti autorizzati negli anni passati. Quindi occorrerà riempire il gap con altri strumenti, a cominciare dai 32mila posti della procedura straordinaria, indetta dal precedente governo per stabilizzare i "precari storici" con almeno 36mesi di servizio alle spalle.

Si parla poi di una nuova "sanatoria", che il Ministero potrebbe inserire in quel Patto per la scuola che sta, attualmente, discutendo con i sindacati e che prevede l'assunzione di insegnanti a tempo indeterminato tramite una procedura di reclutamento "urgente e transitoria".

Il Patto per la scuola potrebbe poi prevedere anche selezioni a cadenze regolari e una programmazione pluriennale di organici e contratti a tempo determinato, con l'obiettivo di evitare il riformarsi del precariato che assilla la scuola.

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