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Banche italiane, Moody's: aumento consistente di NPL nei prossimi 12-18 mesi

Secondo l'agenzia di rating, le vendite e le cartolarizzazioni di NPL continueranno a essere elevate nel 2021, fungendo da contrappeso al previsto deterioramento della qualità degli attivi

Finanza
Banche italiane, Moody's: aumento consistente di NPL nei prossimi 12-18 mesi
(Teleborsa) - L'agenzia di rating Moody's si aspetta che l'aumento degli NPL (Non Performing Loans, in italiano crediti deteriorati) delle banche italiane sia "consistente" e che il deterioramento della qualità degli attivi degli istituti inizi nel 2022. È quanto emerge da un nuovo report del Moody's Investors Service, il quale sottolinea che il miglioramento sostenuto della qualità dei prestiti del settore bancario italiano è destinato a concludersi, con gli NPL in aumento nei prossimi 12-18 mesi una volta scaduta la moratoria messa in campo dal governo.

Ora l'agenzia di rating prevede "che l'aumento degli NPL sia consistente, vista la quota relativamente alta di prestiti ancora soggetti a moratoria in Italia", ma non pensa che l'ammontare dei crediti problematici delle banche torni al suo picco storico. Vista la decisione del governo italiano del 20 maggio di estendere la moratoria sui prestiti di sei mesi fino a dicembre 2021, la maggior parte del deterioramento della qualità degli attivi "inizierà probabilmente nel 2022", sottolineano gli analisti di Moody's, con gli accantonamenti per perdite su crediti che continueranno a essere elevati nel 2021, nonostante i sostanziali accantonamenti previsionali riportati nel 2020.
"Prevediamo che i prestiti in sofferenza delle banche italiane aumenteranno notevolmente nei prossimi 12-18 mesi, in particolare dopo la scadenza della moratoria sui rimborsi legata al coronavirus e visto che alcuni mutuatari non sono in grado di riprendere i pagamenti completi dei prestiti", ha commentato Fabio Iannò, VP - Senior Credit Officer di Moody's e autore del rapporto.

Moody's ricorda che, secondo i dati dell'Autorità bancaria europea, i crediti deteriorati degli istituti di credito italiani sono scesi al 4,1% dei prestiti lordi a dicembre 2020 da un picco del 17% nel 2015, anche perché le banche hanno scaricato i loro crediti problematici principalmente attraverso cessioni e cartolarizzazioni. Le banche italiane hanno infatti venduto o cartolarizzato circa 40 miliardi di euro di crediti problematici lo scorso anno, in aumento rispetto ai 34 miliardi di euro del 2019. Moody's prevede che le vendite e le cartolarizzazioni di NPL continueranno a essere elevate nel 2021, fungendo da contrappeso al previsto deterioramento della qualità degli attivi.
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