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Banche fallite, FIR: ritardi indennizzi per proroga e Covid

Finanza, Politica
Banche fallite, FIR: ritardi indennizzi per proroga e Covid
(Teleborsa) - "Mi dispiace doverlo dire, ma anche l'Agenzia delle Entrate non ha brillato per tempestività" durante l'emergenza Covid, perché "c'è stato per oltre un anno il problema del rilascio dei canali di accertamento dei requisiti fiscali". È quanto ha sostenuto il presidente della Commissione tecnica del Fondo indennizzo risparmiatori (FIR), Gianfranco Servello, durante un'audizione presso la Commissione bicamerale d'inchiesta sulle banche. Il FIR è chiamato ad indennizzare i risparmiatori che hanno subìto un pregiudizio ingiusto da parte di banche poste in liquidazione coatta amministrativa. "La presentazione delle domande" di indennizzo da parte dei risparmiatori delle banche fallite "è stata prorogata di quattro mesi. Questo ha impedito che si potessero esaminare le domande prima della fine del termine prorogato", ha sottolineato Servello.

"Voi sapete - ha aggiunto, rivolto ai parlamentari - che soltanto chi è sotto i 35.000 euro di reddito imponibile al 2018 e/o sotto i 100.000 euro di patrimonio mobiliare può accedere al forfettario. Questo ultimo aspetto, cioè l'accertamento del requisito patrimoniale, non è ancora in essere. Le responsabilità - ha continuato - sono un po' di tutti", ma "non della Commissione, la quale tempestivamente ha sempre approvato le bozze di credito così come venivano proposte dall'Agenzia", però "questo via via tra ministero dell'Economia, Agenzia, Garante della protezione dei dati personali, eccetera - ha proseguito Servello - fa sì che noi, ad oggi, non possiamo sapere se chi ha fatto la domanda ha detto il vero sul suo reddito imponibile e sul suo patrimonio mobiliare".



Riguardo ai tempi di lavoro delle domande di indennizzo, Servello ha rimandato a quanto scritto nel testo consegnato alla Bicamerale, in cui si legge che "la piattaforma informatica creata ad hoc per la valutazione delle istanze, nella forma del fascicolo elettronico da parte dei Commissari è stata resa operativa dal fornitore informatico a partire dal 15 settembre" dello scorso anno, in quanto "le modalità di "lavoro agile" conseguenti ai noti provvedimenti adottati dal Governo per fronteggiare l'emergenza sanitaria Covid-19 fin dai primi mesi del 2020, hanno avuto inevitabili riflessi sullo sviluppo del prodotto, non realizzabile da remoto. Pertanto le tempistiche di rilascio originariamente stimate, hanno subito un eccezionale, quanto imprevedibile, rallentamento, legato alla gestione delle attività da remoto, imposta a tutte le aziende del territorio nazionale ai fini del rispetto delle misure di contenimento della diffusione del virus".
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