(Teleborsa) - Sulla crisi
Russia-Ucraina soffiano, sempre più,
venti di guerra. Nella serata di ieri, in un lungo discorso alla nazione il Presidente
Putin ha riconosciuto l'indipendenza delle repubbliche separatiste ucraine,
Lugansk e Donetsk, firmando il decreto al Cremlino in diretta tv, alla presenza dei leader delle due
entità del Donbass. Ha anche ordinato al ministero della Difesa di dispiegare forze armate
"per assicurare la pace". La decisione era stata comunicata poco prima al cancelliere tedesco
Olaf Scholz e al presidente francese Emmanuel Macron.
Poi l'accusa:
"La Nato ci aveva promesso che non si sarebbe spostata verso Est", ha detto Putin. "In Ucraina le armi occidentali sono arrivate con un flusso continuo, ci sono esercitazioni militari regolari nell'Ovest dell'Ucraina,
l'obiettivo è colpire la Russia".
"L'annuncio della Russia non è altro che teatro, apparentemente progettato per creare un pretesto per un'ulteriore invasione dell'Ucraina", commenta l'ambasciatore degli Stati Uniti all'ONU
Linda Thomas-Greenfieldli. In arrivo
sanzioni: "Ci stiamo coordinando con i nostri alleati e partner su questo annuncio", ha aggiunto un portavoce della Casa Bianca.
Poco prima, erano state varate
sanzioni economiche contro le repubbliche separatiste. Il Presidente Usa Biden ha firmato un decreto per vietare nuovi investimenti, scambi e finanziamenti da parte di entità statunitensi nelle regioni di
Donetsk e Luhansk. Intanto, anche
l'Unione europea è pronta a rispondere e fa sapere che "reagirà con sanzioni contro coloro che sono coinvolti in questo atto illegale", senza però fornire ancora alcun dettaglio su
misure e obiettivi. Ha già annunciato provvedimenti il Primo Ministro britannico
Johnson. "La
Russia sta pianificando la più grande guerra in Europa dal 1945", aveva detto poche ore fa in un'intervista rilasciata alla Bbc a margine della Conferenza sulla sicurezza a Monaco. "
Le prove suggeriscono, in un certo senso,
che il piano è già iniziato", ha aggiunto.