(Teleborsa) - La
Banca centrale russa ha deciso di
ridurre il tasso di riferimento di 300 punti base al 17% dall'11 aprile 2022. Nel tentativo di frenare la svalutazione del rublo, Mosca aveva drasticamente alzato il costo del denaro
il 28 febbraio, portandolo da 9,5% a 20%. Il tasso era stato poi confermato
il 18 marzo, con l'istituzione di politica monetaria che riconosce la morsa della sanzioni sulle aziende del paese. La decisione odierna viene giustificata con la
permanenza di condizioni esterne per l'economia russa ancora difficili, che limitano notevolmente l'attività economica.
"I rischi per la stabilità finanziaria sono ancora presenti, ma per il momento hanno cessato di aumentare, anche a causa delle misure di controllo del capitale adottate - si legge nel comunicato dell'istituzione guidata da Elvira Nabiullina - C'è un afflusso costante di fondi verso depositi a tempo determinato.
L'inflazione annua continuerà a crescere a causa dell'effetto base. Tuttavia, gli ultimi dati settimanali indicano un notevole rallentamento degli attuali tassi di crescita dei prezzi, anche a causa della
dinamica del tasso di cambio del rublo".
Secondo la Bank of Russia, l'inasprimento delle condizioni monetarie già in essere è in parte compensato dai
programmi di sostegno al credito varati dal Governo e dalla stessa banca centrale, ma continuerà a limitare i rischi inflazionistici.
La decisione odierna, si legge nel comunicato della banca centrale, "riflette un cambiamento nell'equilibrio dei rischi di crescita accelerata dei prezzi al consumo, calo dell'attività economica e rischi per la stabilità finanziaria". La Banca di Russia "
tiene aperta la prospettiva di un'ulteriore riduzione del tasso chiave nelle sue prossime riunioni".