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Intesa Sanpaolo, Messina: miglior trimestre dal 2008 escludendo Russia

Banche, Finanza
Intesa Sanpaolo, Messina: miglior trimestre dal 2008 escludendo Russia
(Teleborsa) - "Abbiamo rivisto l'outlook per il 2022 su base prudente e conservativa, ovvero come gestiamo sempre Intesa Sanpaolo. Infatti arriveremo a un livello superiore ai 4 miliardi di risultato netto, ipotizzando che non ci siano variazioni cruciali alle forniture di materie prime. Anche in uno scenario molto prudente, che prevede un'ipotesi molto conservativa di una copertura di circa il 40% dell'esposizione verso Russia e Ucraina, arriveremo a più di 3 miliardi di risultato netto". Lo ha detto il CEO di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, durante la conference call con gli analisti finanziari per i risultati del primo trimestre dell'anno.

"Continuiamo a mantenere il nostro obiettivo di risultato netto di 6,5 miliardi nel 2025 e lo stesso vale per il riacquisto e per il nostro payout ratio del 70% per ogni anno del piano - ha aggiunto l'AD - La forte creazione e distribuzione di valore continueranno ad essere la nostra priorità. Intesa San Paolo e il suo management di lunga esperienza e coeso ha sempre conseguito gli obiettivi che si è data, e sarà così anche quest'anno e gli anni a venire".

"Nel primo trimestre abbiamo conseguito una solida performance operativa in un contesto sfidante - ha spiegato Messina - Grazie a un modello di business plan diversificato abbiamo conseguito un risultato netto di 1,7 miliardi, che è il miglior trimestre dal 2008 escludendo gli accantonamenti per l'esposizione russo-ucraina".

Secondo il banchiere, "il piano si muove a pieno ritmo con tutte le nostre persone impegnate e sulle iniziative industriali chiave, che sono ben avviate". Per quanto riguarda il primo pilastro del piano, ovvero il massivo de-risking upfront, la banca ha conseguito "una riduzione dello stock di crediti deteriorati lordi di 4,8 miliardi di euro, equivalente all'esposizione Russia-Ucraina, riducendo l'NPL ratio netto sotto l'1%".

"Abbiamo fatto un deleveraging per 26 trimestri di consecutivi, con una riduzione totale di deteriorati di quasi 55 miliardi dal picco di settembre del 2015 - ha evidenziato - Grazie a questo risultato veramente impressionante, tra i migliori in Europa, il costo del rischio è già in linea con quello di una banca a zero deteriorati, praticamente siamo una banca nordica".
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