(Teleborsa) - Il
Gruppo CAP, che gestisce il servizio idrico integrato della città metropolitana di Milano,
ha inaugurato oggi la nuova sede - l'ARCA - che non si propone solo come edificio pubblico dedicato al servizio fornito alla cittadinanza, ma come uno
spazio aperto a tutti ed attento ai bisogni delle persone che ci vivono. Ne ha parlato a Teleborsa
Matteo Colle, Direttore relazioni esterne e crs del Gruppo CAP.
"Quando il Gruppo CAP ha deciso di investire in questa iconica sede, l'ARCA, ha deciso di
costruirla con l'idea che dovesse essere aperta al quartiere ed alla città.", ha affermato il manager, spiegando che "sono ospitati" in questo spazio un
bar-caffetteria, uno spazio multifunzionale, auditorium, asilo e biblioteca. Spazi che - ha sottolineato Colle - "ospiteranno una serie di iniziative ed eventi, che in parte saranno costruiti da noi o dal gestore degli spazi polifunzionali, del bar-caffetteria e dell'auditorium, ma soprattutto saranno accoglienti rispetto ai contenuti che emergeranno dalla città e dal quartiere".
"
Molte delle iniziative saranno gratuite ed aperte a tutti e saranno anche pensate per intercettare i bisogni che sono stati espressi dal quartiere", ha precisato il manager, ricordando che prima di iniziare la costruzione della sede è stato
"avviato un percorso di ascolto con il quartiere".
Il
primo evento ospitato dall'ARCA è in calendario la
prossima settimana: una lectio magistralis del teologo
Vito Mancuso che affronterà i tema dell'acqua pubblica in chiave filosofica e teologica. Sono poi previsti una serie di eventi che occuperanno la piazza
ogni giovedì sera nei mesi di settembre e ottobre.
Parlando della situazione attuale, il manager di CAP ha affermato "credo che
quest'estate abbia segnato un punto di svolta nell'opinione pubblica e, finalmente, i cittadini si sono resi conto dell
'importanza fondamentale dell'acqua di buona qualità. Questo è stato un anno particolarmente siccitoso e purtroppo ce ne aspetteranno molti altri, perché le conseguenze di
cambiamenti climatici sono inevitabili, possiamo provare a frenarle, ma non possiamo sfuggire".
"Dovremo
prepararci ad usare l'acqua in maniera diversa ed intelligente, pensando che non sia più una risorsa inesauribile ma una risorsa finita da conservare con grande attenzione", ha concluso.