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UniCredit con Teach For All per sostenere educazione. Orcel: investiamo di più nel sociale

Economia, Scuola
UniCredit con Teach For All per sostenere educazione. Orcel: investiamo di più nel sociale
(Teleborsa) - Supportare l'educazione di bambini e ragazzi in sette paesi europei, fornire supporto alle comunità locali più disagiate, ridisegnare il sistema educativo e fornire agli insegnanti le leve necessarie per aiutarli a promuovere un'istruzione di alta qualità e un ambiente scolastico più inclusivo. Sono gli obiettivi della nuova collaborazione tra UniCredit e Teach For All, organizzazione che opera in tutto il mondo e si impegna a costruire una leadership collettiva per garantire a bambini educazione, sostegno e opportunità.

UniCredit finanzierà le attività dell'anno scolastico 2022-2023 della rete Teach for All in sette paesi (Austria, Bulgaria, Germania, Italia, Romania, Slovacchia e Serbia) attraverso una donazione di circa 2 milioni di euro, e coinvolgerà i propri dipendenti nel progetto anche attraverso conferenze e workshop in cui verranno condivise esperienze, competenze e best practice.

Alla presentazione della partnership, l'AD Andrea Orcel ha parlato di "un progetto molto in linea con i nostri valori". Il gruppo bancario intende "bilanciare non solo gli azionisti, ma tutti gli stakeholder, compresi il sociale e le comunità in cui stiamo. Il sociale è altrettanto importante rispetto all'environment, e dobbiamo investirci di più".

"Con questa iniziativa tocchiamo 7 dei 14 paesi in cui siamo - ha spiegato - L'idea è di trovare i migliori insegnati che ci sono e piazzarli in comunità che non hanno altrimenti la possibilità di attrarli. Allo stesso tempo, questo dà l'opportunità a ragazzi e ragazze di avere un educazione alla quale altrimenti non potrebbero accedere".

Ad oggi, Teach For All ha avuto un impatto positivo su oltre 300.000 studenti in Europa e ha visto più di 4.000 giovani insegnanti nei propri programmi di fellowship, mentre oltre 9.000 ex insegnanti partecipanti nei loro programmi continuano a lavorare in settori chiave come la leadership scolastica, le politiche pubbliche e l'innovazione sociale.

"La vediamo come partnership di lungo termine e vogliamo investire in ogni paese in cui siamo - ha aggiunto il banchiere - Potrebbe diventare un investimento strutturale e in crescita, per creare una spinta ai sistemi educativi dei vari paesi, che abbina la dedication degli insegnati e delle no-profit con una spinta privatistica nostra".

Orcel ha anche riflettuto su come negli ultimi anni l'impegno nel campo ESG è stato troppo sbilanciato sulle E, ovvero sulle questione ambientali. "Questo non vuol dire che non sia importante, ma devo portarmi dietro l'S - ha spiegato - Dobbiamo conseguire entrambi, bilanciandoli. Sull'S ci sono due maniere: il primo, essendo una banca, è finanziare le cose, aspettandoci di avere i soldi indietro e quindi non a fondo perduto; l'alto è usare una proporzione di quello per aiutare le comunità in cui siamo".

"Dei 7 paesi che impatta questa partnership, esclusa la Serbia in partenza, la struttura in Italia è la più piccola - ha spiegato Andrea Pastorelli, direttore di Teach for Italy - Siamo nati 3 anni fa, due mesi prima del Covid, che è stato un momento perfetto perchè c'era bisogno di noi e di innovazione nel campo nell'educazione. L'Italia è in piena crisi educativa".

"Le diseguaglianze educative continuano a crescere, abbiamo un altissimi tasso di abbandono scolastico e avendo un tasso di disoccupazione molto alto finiamo per avere tantissimi NEET, che non lavorano, non cercano lavoro e non si formano per trovare lavoro in futuro - ha continuato - Chi non molla la scuola, non ha comunque le competenze giuste per avere successo nell'economia di oggi".

"La scuola è il luogo in cui si può fare un laboratorio di diritti e costruire un cambiamento, ma serve fare squadra per cambiare le cose e servono più risorse - ha spiegato Letizia Pradella, insegnante che fa parte del progetto e si è trovata a lavorare in una scuola alla periferia di Torino - Ho capito che da sola non ce l'avrei fatta a raggiungere i miei ideali, un po' utopici. Quando ho incontrato Teach for Italy, ho trovato un piano e una squadra per cambiare le cose. La loro formazioni mi ha insegnato molti metodi innovativi per fare la differenza nelle classi, per non lasciare indietro nessuno studente".

La burocratizzazione e sindacalizzazione della scuola italiana non spaventa l'organizzazione. "Abbiamo accordi con il ministero e a livello provinciale - ha detto Pastorelli - Cerchiamo di creare una comunità di cambiamento, includiamo anche i sindacati e molti dei nostri ragazzi e ragazze si inscrivono al sindacato, per favorire il cambiamento".
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