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Partecipate statali, cresce il ruolo nell'economia e nel mercato del lavoro

Finanza
Partecipate statali, cresce il ruolo nell'economia e nel mercato del lavoro
(Teleborsa) - Cresce il ruolo ed il peso delle partecipate statali nell'economia italiana. Le 34 società industriali e di servizi controllate dal MEF dimostrano di aver superato brillantemente la crisi pandemica e di stare affrontando con buone prospettive le incertezze relative alla crescita del costo delle materie prime, in un contesto iper-inflattivo e con tassi in crescita.

Il fatturato complessivo è stato di 279,6 miliardi, in aumento del 45,1%, mentre gli utili si attestano a 11,4 miliardi, in miglioramento di 15,6 miliardi di euro rispetto alle perdite precedenti (4,2 miliardi). Cresce però l'indebitasmento che si attesta a 182,8 miliardi, in crescita di 18,6 miliardi (+11,3%). E' quanto emerge dal "Rapporto sui bilanci delle Società partecipate dallo Stato 2017-2021” realizzato dal Centro Studi CoMar, secondo cui aumentano anche i dipendenti a 462.880 unità (+1,13%) a conferma del ruolo cruciale anche nel mercato del lavoro. Il fatturato per dipendente è stato di 604mila euro nel 2021, in aumento dai 498mila del 2017.

Considerando la ripartizione del fatturato complessivo (279,6 milioni) per singoli settori di attività, l'87,2% è stato realizzato in reti e infrastrutture (79,5% energia e 7,7% trasporti e telecomunicazioni), il 10,4% nella meccanica e con quote minori nell'editoria, spettacolo, sport e Ict. Il risultato di competenza positivo per 11,4 miliardi di euro ha registrato un apporto positivo di 14,3 miliardi nel triennio 2019-2021. il margine operativo netto è stato di 26 miliardi di euro (+65,9% sul 2020 e +20,2% sul 2017). I debiti finanziari, tra il 2020 e il 2021, sono passati da 164,1 miliardi di euro a 182,8 miliardi; aumento di oltre 52 miliardi sul 2017 (+40,6% nel quinquennio).

Per quanto riguarda le classifiche delle singole aziende, pur considerando la diversità dei rispettivi settori di appartenenza, le società con il migliore rapporto "risultati su fatturato" sono Snam (+45,7%), Terna (+31,7%), Italgas (+28,6%), Infratel (+27,3%), Sport e Salute (+20,6%), Poste (+17,6%).
Delle 34 Società, alcune presentano risultati fortemente negativi, da anni, cui non si pone rimedio. Altre, di più recente costituzione, evidenziano, già ora, situazioni di grave problematicità.

Osservando l'andamento dei primi nove mesi 2022 delle 11 società quotate, che rappresentano tra il 75 e l’80% del totale del fatturato e degli utili delle partecipate statali, si nota che il fatturato è aumentato a 247,4 milioni ( +73,7%). Fra le migliori si distinguono Enav (+106%), Eni (+100%), Enel (+84%) e Saipem (+46%). L'utile è passato a 18,9 miliardi (+170,9%) con Eni (+472%), Saipem e Leonardo (+189%) nella top list.

Nel 2021, il perimetro pubblico si è ampliato, con la costituzione e l’avvio operativo di nuove società come Ita Airways e Itsart.

Alle 34 Società considerate potrebbero aggiungersi altre 11 Società quotate, industriali e di servizi, dove il MEF ha quote non di controllo, pur esercitando influenza (Telecom Italia, Webuild, ecc.). Non sono incluse nemmeno le partecipazioni del MEF in Banche, Assicurazioni, Agenzie, che rispondono a principi contabili diversi, non comparabili, ma che renderebbero ancora più evidente il ruolo dello Stato nell’economia (Amco, Banca MPS, Istituto Credito Sportivo, Sace, ecc.).
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