(Teleborsa) - "
Siamo in campo in Europa per ottenere le risorse necessarie, da usare con una saggia flessibilità - quelle del PNRR, del RePowerEU, dei fondi di coesione -
per utilizzarle da subito e al meglio per sviluppare in Italia la tecnologia green e la tecnologia digitale". E' quanto affermato dal Ministto dlele Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, a margine del convegno "Innovazione per la circolarità", organizzato dal COTEC assieme ad Enel presso il Museo dell'Ara Pacis a Roma.
"E' possibile farlo per
rispondere alla grande sfida sistemica cinese ed evitare di passare da una subordinazione che abbiamo dovuto pagare cara all'energia fossile russa - ha affermato il Ministro - ad una peggiore e ancora più drammatica subordinazione alla tecnologia cinese nel campo del green o del digitale. E nel contempo siamo impegnati, nello stesso momento, per
svegliare l'Europa sui dossier che sono ancora in campo: uno che riguarda i
veicoli leggeri, che è stato rinviato di qualche giorno e speriamo che prevalga già da subito la ragione; i prossimi dossier in cui noi siamo impegnati riguardano i
veicoli pesanti euro 7 per il settore dell'automotive, ma anche il
dossier sugli imballaggi".
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L'Italia ha ragione perché tutela il lavoro e l'industria italiana ed europea, con l'obiettivo sicuramente della riconversione ambientale, ma bisogna farlo con una
visione pragmatica, non ideologica, ed è quello che chiediamo da subito a questa Commissione è certamente lo avremo, lo otterremo, quando il
Parlamento Europeo sarà rinnovato il prossimo anno e nel contempo sarà rinnovata anche la Commissione Europea".
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Coloro che dovranno decidere saranno più consapevoli di quello che è accaduto nel frattempo, è accaduto nella pandemia, è accaduto nella guerra della Russia in Ucraina. Ci siamo svegliati da un sogno che purtroppo è diventato un'illusione, anche drammatica, e dobbiamo attrezzare il nostro Paese il nostro continente alla grande sfida futura per non lasciare i nostri figli ed i nostri nipoti indifesi nel difendere il loro benessere e, purtroppo, io temo anche la loro libertà", ha concluso il Ministro.