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Patto di Stabilità, Cavallari (UPB): proposte della Commissione da valutare favorevolmente

Economia
Patto di Stabilità, Cavallari (UPB): proposte della Commissione da valutare favorevolmente
(Teleborsa) - Nel complesso le proposte di riforma del Patto di stabilità e crescita avanzate dall’Esecutivo comunitario contengono una serie di elementi da valutare favorevolmente. È la posizione espressa ieri dalla Presidente dell’Ufficio parlamentare di bilancio, Lilia Cavallari, in audizione davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato nell’ambito dell’esame della Comunicazione pubblicata lo scorso 9 novembre dalla Commissione europea sugli “Orientamenti per una riforma del quadro di governance economica dell’UE”.



In particolare, secondo Cavallari, una novità importante della proposta dalla Commissione europea riguarda la partecipazione degli Stati membri alla definizione del proprio sentiero di aggiustamento di bilancio, come auspicato dall’UPB nell’audizione sulla riforma della governance economica della UE dello scorso anno. Inoltre, risulta particolarmente condivisibile l’abbandono di regole numeriche rigide e uguali per tutti i paesi e l’attenzione maggiore alla discesa “plausibile” del debito in rapporto al PIL nel medio periodo, tenendo conto delle caratteristiche di ciascun paese.

Per quanto riguarda le procedure di bilancio, l’approccio proposto dalla Commissione dovrebbe favorire una programmazione di finanza pubblica pluriennale, un approccio già sostenuto in molti contributi dall’UPB e dal Network degli istituti di bilancio indipendenti della UE. Un altro aspetto da valutare positivamente è la proposta di considerare anche i costi legati all’invecchiamento della popolazione nel definire gli aggiustamenti di bilancio necessari, uno dei fenomeni che maggiormente impatterà sulle finanze pubbliche nei prossimi anni, sebbene le stime di questi costi siano incerte soprattutto a causa della volatilità degli scenari demografici.

Anche la scelta di concentrarsi su un unico obiettivo annuale di policy, l’indicatore della spesa primaria netta finanziata con risorse nazionali, presenta alcuni vantaggi, soprattutto perché la politica di bilancio non si baserà più su diversi indicatori che spesso forniscono segnali contrastanti. Un altro elemento da considerare con favore è che l’indicatore non viene influenzato da aumenti o riduzioni inattese e temporanee delle entrate.

Tuttavia, ha fatto notare Cavallari, l’indicatore sarà calcolato al netto della componente ciclica delle spese per disoccupazione, che variano notevolmente tra paesi, favorendo (in caso di ciclo sfavorevole) i paesi in cui gli ammortizzatori sociali sono particolarmente sviluppati. Nel caso dell’Italia, si dovrebbe quindi considerare la possibilità di comprendere nelle spese cicliche anche quelle che attualmente non vengono considerate tra le voci direttamente collegate alla spesa per disoccupazione (come ad esempio è stato per il Reddito di cittadinanza).

Un incentivo verso maggiori investimenti sarà rappresentato dal fatto che il piano nazionale strutturale di bilancio conterrà impegni non solo dal lato della finanza pubblica, ma anche da quello delle riforme e degli investimenti. Questi ultimi possono rafforzare la sostenibilità del debito grazie al loro effetto sulla crescita economica. È verosimile e auspicabile, quindi, che lo “spazio di bilancio” creato dall’estensione del sentiero di aggiustamento venga interamente impiegato per aumentare gli investimenti pubblici. Inoltre, è auspicabile che si tenga conto dell’impatto favorevole delle riforme e degli investimenti nelle proiezioni della crescita del PIL utilizzate nell’analisi di sostenibilità per determinare il sentiero di aggiustamento di bilancio richiesto.

Su altri due punti della Comunicazione, invece, sarebbero necessari dei chiarimenti secondo la Presidente dell’Ufficio parlamentare di bilancio. Il primo riguarda la flessibilità prevista nel caso in cui, ad esempio, il ciclo si riveli significativamente migliore o peggiore di quanto inizialmente previsto. Il secondo invece in merito alla possibilità per gli Stati membri di modificare il piano di aggiustamento nel caso si insedi un nuovo parlamento. Nonostante la Comunicazione ne faccia solo un breve cenno, secondo Cavallari, per realizzare una governance economica più efficace nell’area dell’euro rimane prioritario compiere progressi verso la costituzione di una capacità di bilancio dell’area dell’euro, uno strumento da utilizzare per finanziare gli investimenti legati al rafforzamento dei beni pubblici europei (per esempio la transizione ecologica ed energetica) e per condurre politiche di stabilizzazione del ciclo per l’area dell’euro nel suo complesso.
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