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Tim, accordo con i sindacati: 2mila uscite volontarie tra i 4 e i 7 anni dalla pensione

Economia
Tim, accordo con i sindacati: 2mila uscite volontarie tra i 4 e i 7 anni dalla pensione
(Teleborsa) - Accordo raggiunto nella notta tra i sindacati delle tlc (Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil) e Tim per un numero massimo di 2.000 uscite volontarie in isopensione nel 2023. In base all'intesa, lo strumento potrà essere utilizzato fino a un massimo di 6 anni per gli uomini e 7 anni per le donne, mentre per tecnici e progettisti l'orizzonte di utilizzo scende a 4 anni e mezzo. Il contratto di isopensione è lo strumento di esodo introdotto dalla legge Fornero, che consente al lavoratore di andare in pensione fino a 7 anni in anticipo. Durante l’isopensione il lavoratore percepisce un assegno sostitutivo della pensione nonché della relativa contribuzione correlata fino alla maturazione dei requisiti minimi e anagrafici per il diritto alla prestazione pensionistica più vicina, di vecchiaia o anticipata.

Lo strumento dell'isopensione viene utilizzato con molta parsimonia dalle organizzazioni per via del costo molto elevato, in quanto l’onere è a totale carico dell’azienda esodante ed è prevista una fidejussione all’Inps che mette i lavoratori al riparo da eventuali casi di esodati.

"Oggi ancora una volta responsabilmente la Uilcom Uil ha sottoscritto questa intesa in Tim ma è ormai giunto il momento - ha dichiarato Luciano Savant Levra, segretario nazionale della Uilcom Uil – che si affrontino complessivamente i tanti problemi del settore aprendo urgentemente un tavolo istituzionale che coinvolga i Ministeri competenti, ovvero del Mimit e del Lavoro. I singoli tavoli, attivati presso le aziende, per arginare le varie crisi in atto non sono più in grado di risolvere un problema che è ormai di sistema".

"Siamo soddisfatti di poter continuare a gestire la situazione molto complicata di Tim con strumenti non traumatici. Registriamo - ha commentato Riccardo Saccone, segretario nazionale della Slc Cgil - per la prima volta la dichiarazione dell’azienda circa l’impossibilità di poter garantire per il futuro il prosieguo di questa impostazione. Non possiamo che concordare circa la gravità della situazione, sia aziendale sia dell’intero settore, pur continuando a dissentire totalmente sulla soluzione".

Nell'ambito dell'accordo raggiunto con le organizzazioni sindacali, TIM ha fissato come obiettivo anche quello di valorizzare maggiormente il contributo delle donne all’interno della Società.

Il Gruppo, nel bilanciamento fra uscite volontarie e nuovi ingressi, punta a migliorare il mix di genere all’interno dell’azienda, con un impegno a programmare un numero di assunzioni di nuove dipendenti tale da incrementare la percentuale di popolazione femminile, privilegiando in particolare i profili STEM.

La scelta, in linea con le iniziative di empowerment femminile già avviate da TIM, conferma l’intenzione di garantire in concreto l’uguaglianza delle donne in termini di pari opportunità e di crescita professionale in azienda.

Per accelerare questo obiettivo, TIM ha come obiettivo anche quello di inserire un maggior numero di donne in posizioni manageriali.




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