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Pechino mette al bando i chip di Micron nonostante "disgelo" annunciato da Biden

Economia
Pechino mette al bando i chip di Micron nonostante "disgelo" annunciato da Biden
(Teleborsa) - La Cina ha messo al bando il principale produttore statunitense di chip, Micron Technology, escludendolo dai principali progetti infrastrutturali del Paese perchè ritiene che i suoi prodotti rappresentino un "serio rischio per la sicurezza della rete".

Un danno ingente per la big statunitense dei semiconduttori, che realizza circa il 25% dei suoi ricavi annuali fra la Cina ed Hong Kong. Il bando segue il provvedimento assunto dalle autorità cinesi a marzo, quando Micron era stata posta sotto osservazione per tutelare la catena di approvvigionamento e la sicurezza nazionale.

Si tratta del primo provvedimento che la Cina prende nei confronti di un produttore americano in quella che può essere definita come la "guerra dei chip", e segue i paletti posti dal Dipartimento del commercio USA l'autunno scorso, con l'introduzione di una serie di regole per le società che commerciano semiconduttori ed apparecchiature per la produzione di chip alle aziende cinesi.

Ad annunciare il bando è stata, nella giornata di domenica, l'Autorità di regolamentazione del cyberspazio o CAC, secondo cui "la review ha rilevato che i prodotti di Micron presentano seri rischi per la sicurezza della rete, che pongono rischi significativi per la sicurezza della catena di approvvigionamento delle infrastrutture informatiche critiche della Cina, incidendo sulla sicurezza nazionale della Cina". Ma l'autorità cinese non ha fornito dettagli sui rischi specifici che ha affermato di aver trovato o in quali prodotti Micron li ha trovati.

Un provvedimento che produce una nuova escalation di tensioni fra Pechino e Washington, a dispetto dei segnali di disgelo giunti, lato USA, dal G7 di Hiroshima.

Il Presidente americano Joe Biden, in occasione della conferenza stampa finale del vertice, ha detto infatti di aspettarsi "un disgelo molto a breve con la Cina" ed ha affermato che non c'è alcun cambio di atteggiamento sulla questione di Taiwan e della sua indipendenza e sulla "politica della Unica Cina". "Noi chiediamo a tutte le parti di risolvere le questioni con mezzi pacifici", ha aggiunto il Presidente riferendosi anche alla questione russa.

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