Facebook Pixel
Milano 19-apr
33.922,16 +0,12%
Nasdaq 19-apr
17.037,65 -2,05%
Dow Jones 19-apr
37.986,4 +0,56%
Londra 19-apr
7.895,85 +0,24%
Francoforte 19-apr
17.737,36 -0,56%

"MediterranEU", da mobilità green a riduzione a plastica: giovani al lavoro

per cambiare il mondo

Economia
"MediterranEU", da mobilità green a riduzione a plastica: giovani al lavoro
(Teleborsa) - Dalla scuola plastic free fino alla riqualificazione di zone di pregio della propria città, dai concerti ecologici passando al sistema di riciclo dell’acqua per l’orto, fino ad una mobilità cittadina più sicura ed eco-sostenibile, l’aumento delle aree verdi nei centri abitati o il riuso e il riciclo della posidonia spiaggiata.



Sono in totale 24 i progetti di sostenibilità ambientale, sociale ed economica ideati da 80 ragazzi sardi tra i 16 e i 19 anni, divisi in squadre, che partecipano al progetto europeo ‘MediterranEu - Giovani che cambiano il mondo’, format realizzato e implementato dall’associazione Rumundu, capofila del progetto e fondata da Stefano Cucca. Il progetto - giunto alla quarta edizione ha l’obiettivo di promuovere una nuova forma di imprenditoria giovanile con ricadute positive sul territorio e di insegnare ai ragazzi a fare impresa immaginando nuovi modelli di sviluppo basati sull’economia circolare - si avvale del supporto della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale, presieduta da Emmanuele F. M. Emanuele, in collaborazione con la Fondazione Alghero, con i Comuni di Alghero e Quartu Sant’Elena e l’associazione Rondine Cittadella della Pace.


“Progetti validi, innovativi e subito applicabili, volti a ripensare le comunità d’appartenenza in ottica di economia circolare: un supporto pratico e operativo alle comunità locali che arriva direttamente dai ragazzi, dal futuro”, sottolinea Stefano
Cucca, che è passato dal giro del mondo in bicicletta, dieci anni fa, allo sviluppo e supporto di progetti ad alto impatto sociale.


Dopo una prima fase di promozione e selezione dei partecipanti - spiega la nota - il progetto è proseguito con la attività formative e i percorsi di innovazione sociale, con incontri in presenza e online della durata di tre mesi e un ulteriore periodo di incubazione dei progetti all’interno della Rumundu Academy. Ora arriva la fase clou con due eventi, ad Alghero (il 5 giugno al liceo Fermi), e a Quartu Sant’Elena (l’8 giugno all’ex Convento dei Cappuccini), dal titolo ‘HackUN – Hacheriamo le nostre comunità per un futuro sostenibile in linea con gli obiettivi delle Nazioni Unite’. I due appuntamenti chiuderanno l’hackathon (evento al quale partecipano, a vario titolo, esperti di diversi settori dell'informatica) in corso sulla pagina Instagram di Rumundu, dove si stanno votando i progetti più interessanti ideati dai ragazzi. I voti social, insieme alle valutazioni di una giuria di esperti, decreteranno il miglior progetto e quindi il team vincitore, che verrà selezionato per un ulteriore periodo formativo nelle istituzioni europee a Bruxelles.

“Con questo progetto abbiamo messo su un percorso formativo intenso che, partendo dall’analisi del contesto, ha portato i giovani a immaginare nuovi modelli di crescita del territorio, facendo impresa - spiega Cucca, promotore del progetto -. La Sardegna diventa così un punto di riferimento per progetti di innovazione sociale in tutto il bacino del Mediterraneo, giocando un ruolo fondamentale nel creare un ponte tra le diverse le culture e spingendo i giovani ad essere attori protagonisti del cambiamento, veri e propri changemaker”.

Non solo. Parallelamente alle attività che coinvolgono i giovani in Sardegna c’è anche la sezione internazionale del progetto che coinvolge dodici giovani che provengono da paesi in conflitto di Europa, Africa, Americhe e Medio Oriente. Dopo aver convissuto nella World House internazionale dell’associazione Rondine Cittadella della Pace in Toscana e aver frequentato un Master in Global Governance, Intercultural Relations e Peace Process Management dell’Università degli Studi di Siena,ù a ottobre affrontano un periodo di incubazione all’interno della Rumundu Academy per far nascere idee di impresa sostenibili, profit e no profit, che possano diventare startup in grado di incidere nella
realtà locali, innescando un profondo cambiamento sociale, economico e politico.

Durante l’evento finale a ottobre saranno decretati i migliori progetti di entrambe le sezioni che saranno a disposizione delle istituzioni per la loro realizzazione.

“Con la Fondazione Terzo Pilastro sono al fianco dell’associazione Rumundu ormai da quattro anni, per supportare ed implementare questo progetto che ha dimostrato, nel tempo, di essere assolutamente innovativo, strategico e di elevato impatto sociale. – commenta F. M. Emanuele, presidente della Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale –. Il progetto ‘MediterranEu’ coniuga la formazione avanzata dei giovani sulle tematiche più attuali della nostra epoca, con l’esigenza sempre più imprescindibile di realizzare buone pratiche di sostenibilità ambientale, sociale ed economica, creando in questa maniera terreno fertile per la nascita di nuove startup e di un’imprenditoria giovanile competente, responsabile e consapevole delle sfide globali che ci apprestiamo ad affrontare”. Un grande valore aggiunto il fatto di formare anche 12 giovani provenienti da zone di conflitto dell’area mediterranea, dando loro l’opportunità di approfondire tematiche fondamentali quali la mediazione dei conflitti e la sostenibilità ambientale, secondo il principio a me caro, e oggi più che mai indispensabile, che consiste nel promuovere lo sviluppo economico e sociale all’interno dei Paesi che ne hanno reale necessità”.

Attraverso i suoi progetti - conclude la nota - Rumundu ha formato ad oggi più di 1.500 ragazze e ragazzi delle scuole secondarie della Sardegna, ha implementato centinaia di progetti, alcuni diventati promettenti startup, e ha portato i team vincitori in California e due volte a Bruxelles.
Condividi
```