Facebook Pixel
Milano 18-mar
33.940,96 0,00%
Nasdaq 18-mar
17.985,01 +0,99%
Dow Jones 18-mar
38.790,43 +0,20%
Londra 18-mar
7.722,55 -0,06%
Francoforte 18-mar
17.932,68 -0,02%

Slalom gigante

Le poche grandi curve del mercato nel 2013.

Le poche grandi curve del mercato nel 2013.

L’America salutista e palestrata si è nutrita fin da subito di alimenti contenenti organismi geneticamente modificati, non ha fatto tante storie e ci ha costruito sopra un business molto redditizio. L’Europa li ha demonizzati e proibiti immediatamente. In America non c’è mai stato un movimento antinuclearista rilevante e non si costruiscono nuove centrali in questa fase solo perché ci sono altre fonti di energia che costano meno. L’Europa ha invece demonizzato il nucleare, lo ha messo in liquidazione con costi elevatissimi e perfino la Francia, per motivi politici e ideologici, ne ha bloccato lo sviluppo. L’America è avviata all’indipendenza energetica e a un’era di prosperità grazie al fracking, una tecnica di estrazione del gas naturale dal sottosuolo che ne moltiplica la quantità recuperabile. L’Europa si è precipitata a vietare per legge il fracking.

L’Europa ha orrore del trading veloce, detesta il trading in generale e cercherà di ostacolarlo con la Tobin tax. L’America, poco soddisfatta della linea a fibra ottica che collega i trader umani e artificiali di New York con il mercato dei derivati di Chicago, ne ha posata un’altra tre anni fa. La prima richiedeva 14.5 millisecondi per trasmettere l’ordine e avere l’eseguito, la seconda solo 13.1 perché corre più diritta. L’anno scorso ne hanno costruite altre due, a microonde, e sono scesi a 8 millisecondi e mezzo. In questo modo i computer possono fare più trading più in fretta.

L’Economist ha dedicato la sua penultima copertina all’europeizzazione dell’America, che sta imparando a litigare continuamente, ad alzare le tasse e a non tagliare mai la spesa pubblica. Qualche differenza, tuttavia, sembra proprio rimanere.

Altri Top Mind
```