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Superstizioni

Vendere in maggio. Oppure, meglio ancora, in aprile.

Primavera, estate, autunno, inverno e ancora primavera. Film di Kim Ki-Duk.Nel 2010, a ripresa già avviata, la discesa estiva inizia il 24 aprile. Nel 2011 il 28 aprile è addirittura il massimo dell’anno. Nel 2012 la correzione estiva inizia il 27 aprile.

A ben vedere, la stagionalità non deriva, poeticamente, dalle stelle, ma dalla decisione, umana e storicamente determinata, di organizzare il tempo in anni solari e di datarne l’inizio in gennaio. In Giappone, dove l’anno fiscale inizia per tutti in aprile, la stagionalità è leggermente diversa.

A parte il Giappone, il ciclo invernale positivo è in realtà composto da due sotto cicli. C’è il finale d’anno, in cui si constata a consuntivo che lepaure dell’estate erano esagerate e in cui si compra anche per abbellire i bilanci. C’è poi l’inizio dell’anno, quando i libri dei trader sono puliti e le fantasie e le speculazioni possono correre libere, sapendo di avere tutto un anno davanti per realizzarsi.

Una volta riempitisi tutti di azioni arriva il momento, in primavera, in cui il combustibile per comprare si riduce. È questo il momento in cui si celebra il ricongiungimento tra le aspettative ottimistiche di gennaio e la realtà sottostante, inevitabilmente meno bella di come ci si era immaginato. Inizia così una fase di correzioni che inizialmente sono interpretate come occasioni di acquisto e che appesantiscono ulteriormente i portafogli fino a che non inizia il ribasso vero.

La novità degli ultimi 25 anni è il targeting sulle borse da parte delle banche centrali. In un contesto di indebitamento crescente da parte delle famiglie in tutto il mondo sviluppato, il rialzo di borsa è l’ultima leva rimasta per fare ripartire o mantenere alti i consumi dei privati e gli investimenti delle imprese (che in una borsa tonica trovano capitale a buon mercato). Ecco allora che il ribasso estivo delle borse fa scattare puntualmente la reazione delle autorità monetarie, ogni anno più aggressiva. Sono di fine agosto i seminari di Jackson Hole, durante i quali la Fed presenta e legittima in un contesto accademico le sue risposte non convenzionali, come il Quantitative easing o il targeting sull’occupazione e il Pil nominale. Ed è in agosto che Draghi pronuncia il discorso del “qualsiasi cosa occorra” per dissipare le paure sull’euro.

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