Forse abbiamo ascoltato il concerto sbagliato.
Anche se qualcuno comincia a prendere atto che c'è un grave problema di investimenti, abbiamo sentito dire al
Presidente del Consiglio che "
la situazione (politica)
economica in Italia è grave ma non seria" – parafrasando, a sua insaputa, Ennio Flaiano – e che gli italiani possono godersi le vacanze tranquilli e sereni perché in autunno metterà a posto le cose con la nuova legge di stabilità.
Come l'Estate anche la ripresa arriva in ritardo ma arriva.
Renzi ignora o fa finta di ignorare che la crisi picchia duramente sulle famiglie italiane, che aumenta la povertà assoluta e relativa e diminuiscono i redditi disponibili. E come se non bastasse ora siamo in deflazione.
Secondo l'indagine biennale di Bankitalia del gennaio scorso, sui bilanci delle famiglie italiane
tra il 2010 e il 2012 il
reddito familiare medio in termini nominali è
diminuito del 7,3%, la
ricchezza media del 6,9%,
mentre la povertà è salita dal 14% del 2010 al 16% nel 2012.
La Banca d'Italia individua la soglia di
povertà con un reddito di
7.678 euro netti l'anno (15.300 euro per una famiglia di 3 persone): un
italiano su sei vive con
meno di 640 euro al mese.
Se specifichiamo che abbiamo oltre 3 milioni di disoccupati, altri tre milioni di inoccupati scoraggiati perché non c'è domanda di lavoro, oltre 2 milioni di giovani che non lavorano, non studiano e non si formano, circa 1.150.000 famiglie senza reddito che sbarcano il lunario indebitandosi o usufruendo dell'aiuto di parenti ed amici, arriviamo a stimare un 15-16 milioni di italiani sotto forte stress se non alla disperazione.
Ma il
Presidente del Consiglio fa finta di niente e
dice:
siate leggeri,
godetevi le vacanze.
"