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Depressione non Recessione

L’altro ieri l’Istat ha confermato quello che si vociferava in giro. Anche il secondo trimestre 2014 è andato in rosso: -0,2.

Prima di Ferragosto, il nostro operoso Presidente del Consiglio ha trovato modo di scrivere una lettera aperta ai Parlamentari sottolineando gli obiettivi politici e quelli amministrativi (sic!) del suo governo.
Nell'ordine elenca le sue priorità: 1) la riforma costituzionale; 2) la riforma del sistema elettorale; 3) la politica estera; 4) la formazione, la scuola e la cultura; solo al 5° posto la revisione della spesa.
Tra i secondi: a) la riforma del lavoro; b) la riforma della pubblica amministrazione; c) la riforma fiscale; d) la riforma della giustizia; e) il provvedimento "sblocca Italia".
Come si vede, le misure di più stretta rilevanza economica e finanziaria vengono al 5° e ultimo posto in entrambi gli elenchi. Il Presidente del Consiglio non sembra riconoscere che c'è una emergenza economica ed occupazionale.
Interrogato dai giornalisti, Renzi ha confermato che lui è pienamente d'accordo con il Presidente della BCE Draghi.

BCEE veniamo quindi alle battute di quest'ultimo sull'Italia in coda alla conferenza stampa dopo l'ultima riunione del Consiglio direttivo della BCE. Ha sciorinato la solita litania sulle riforme strutturali come se nulla fosse stato fatto dall'Estate 2011 quando, su richiesta di Berlusconi, scrisse insieme al suo predecessore Trichet la famigerata lettera del 5 Agosto che dettava i compiti da fare al governo Berlusconi prima e a quello Monti dopo.

Come se la Fornero non avesse fatto la sue brave riforme del lavoro e delle pensioni, come se non fosse stato approvata la legge "salva Italia", come se la famigerata Troika, egemonizzata dai membri BCE, non avesse sorvegliato il varo di quelle riforme e di quei provvedimenti. Sulla ricetta dell'austerità e delle riforme strutturali il FMI e la Commissione europea hanno fatto, più e meno convintamente, un ravvedimento ma Draghi e la BCE no.

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