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Il limite estremo

Panico, volatilità estrema, infine rabbiosa euforia: questo Ottobre non ci ha risparmiato nulla.

Ciò che il quantitative easing ha fatto è stato favorire e fomentare il disagio degli investitori, i quali, non riuscendo più a guadagnare nulla sugli investimenti a basso rischio, si sono sentiti forzati a estendere il loro profilo di rischio alla ricerca di ritorni (attesi) positivi. Il problema è che in questo processo – come avviene quasi sempre – gli investitori sono andati molto oltre e hanno portato le valutazioni di molti bonds e di molti indici azionari a livelli di enorme rischio. Siccome l’impatto degli interessi zero sulle valutazioni dei mercati è quantificabile, possiamo dire che servirebbero decadi di una politica di interessi zero per giustificare le valutazioni attuali di certi asset, sulla base semplicemente dei tassi di interesse bassi.

I limiti estremi di questo tipo di situazione sono nascosti: e come in molti altri casi noi li scopriremo solo quando sarà troppo tardi per modificare il comportamento e le politiche autodistruttive che abbiamo messo in atto e che abbiamo colpevolmente giustificato con i nomi “per sempre” e “sicuro”.

Perché sono importanti i limiti estremi? Perché noi cambiamo soltanto quando ci andiamo a sbattere contro.

Facciamo l’esempio del sovrappeso. Siccome l’essere umano è quello che è, anche se uno pesa qualche chilo di troppo pochissimi cambiano lo stile di vita prima di un disturbo serio o di un attacco di cuore. I chili in più stimolano tentativi nobili di riforma del proprio stile di vita, i quali vengono presto abbandonati come troppo faticosi e difficili.

Serve il limite estremo di un attacco di cuore – cambia la tua dieta, fai fitness o muori – per innescare una trasformazione vera e concreta.

Questa stessa dinamica si ripete in molti altri aspetti della vita umana. Molti si sforzano e pensano di poter mantenere il proprio status quo e il proprio stile di vita con i debiti: ma si rendono conto di come stanno veramente le cose solo quando raggiungono il limite estremo del non avere più nessuno che fa credito e quindi sono sul punto di andare in bancarotta. La vita senza limiti estremi è solo una serie di piccoli palliativi che servono a placare le critiche, di autogiustificazioni, di numeri manipolati e di qualunque altra cosa sia necessaria – in termini di apparenza – per continuare a fare ciò che stiamo facendo: fare la bella scena di evitare il dolce davanti agli altri al ristorante, solo per poi tornare a casa e imbottirci di torte e gelati. La realtà è che noi evitiamo il cambiamento, la sofferenza e le situazioni difficili fino a quando ci è possibile.
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