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Petrolio, oro, dollaro, euro, materie prime: i giochi tossici della finanza

Gli andamenti dei mercati finanziari sembrano sfuggire a qualsiasi razionalità

Il picco del petrolio avviene nel 2008 esattamente nel momento in cui si indebolisce il dollaro rispetto all'euro quasi a 1,5, oggi è il contrario ad un prezzo basso del petrolio corrisponde un dollaro forte che non è giustificato dalla sua tenuta nell'economia. Il debito complessivo – pubblico e privato - raggiunge ormai i 64.000 mld/$ ed il PIL non si schioda dai 17.000 mld/$. Un debito pari a quattro volte un fatturato che fatica a crescere, un'impresa sarebbe tecnicamente fallita; ma quanto vale la incontrollabile massa monetaria? Quali e quante sono le riserve che la FED dovrebbe avere in oro?

Sembra un gioco fatto sulla corda di un equilibrio sempre più instabile, la medesima correlazione avviene con la variazione del prezzo dell'oro che sembra segua una sua linea sempre più lontana dal quello che dovrebbe essere considerato un bene rifugio come dimostra la sua altalena nello scorso anno come evidenziato nel grafico de “Il Sole 24 Ore“:

Variazione del prezzo dell'oro

L'oro aumenta nel gennaio dello scorso anno – 2015 – con i venti di guerra dell'attentato a Parigi e con lo scontro della finanza sul rublo per indebolire Putin – 1310 $/oncia -, poi improvvisamente si sgonfia e come le montagne russe sale e scende – 1190 $ nel settembre 2015 - senza una logica apparente dimostrando ancora una volta quanto i mercati finanziari siano ben lontani dall'essere razionali ma siano guidati da interessi interni staccati dai valori dei beni reali e dalle loro quantità. In ottobre tutto sembra esplodere ancora a Parigi ma anche in Siria, nel medio-oriente, le rivolte indomabili dell'Isis, tutto sembra volgere al peggio addirittura la RBS suggerisce di vendere, le nostre banche saltano come i birilli ma il prezzo del primo bene rifugio prima sale – solo a 1180 $/oncia – poi scende al minimo – 1000 $/oncia - mentre il dollaro si rafforza e diventa quasi alla pari con l'euro.

Il suggerimento del mercato sembrerebbe essere quello di comperare dollari e vendere oro ma è sempre un gioco di specchi; intanto i certificati di deposito di oro sono un multiplo della quantità reale che dovrebbero rappresentare, ma tanto chi controlla? Le vendite di oro anche simulando operazioni virtuali con derivati contribuiscono a tenere basso il prezzo dell'oro ed a sovrastimare la valuta USA. Ma fino a quando questo apparente gioco ad incastri può durare? Fino a quando sarà possibile nascondere le verità che sembrano sempre sfuggire alla nostra comprensione?

Il gioco non può durare a lungo perché non c'è una strategia valida che lo può sostenere nel lungo tempo, ma sono solo operazioni di breve tempo; si può ipotizzare che se comincia ad indebolirsi il dollaro il prezzo del petrolio è destinato ad aumentare esattamente come quello dell'oro contro tutte le previsioni fatte dagli analisti?

Non possiamo che aspettare che i giocatori di questa partita, come si dice nel poker, vadano a vedere e non passerà molto tempo.

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