Facebook Pixel
Milano 25-apr
33.939,75 0,00%
Nasdaq 25-apr
17.430,5 -0,55%
Dow Jones 25-apr
38.085,8 -0,98%
Londra 25-apr
8.078,86 0,00%
Francoforte 25-apr
17.917,28 0,00%

Zwischenzug

Qualche riflessione diversamente corretta


Seconda riflessione. I mercati sono arrivati alla conclusione che Powell o è un incapace o ha serissimi problemi di comunicazione o è ossessionato dalla curva di Phillips e da un indicatore ritardato come l'occupazione e per avere un decimale in meno d'inflazione è pronto a precipitare il mondo nella recessione.

E se Powell, come nota Kevin Muir, avesse invece in mente qualcos'altro? Nei lunghi mesi in cui la Casa Bianca studiò i profili dei possibili successori della Yellen, il punto su cui si incagliò più volte la candidatura di Powell fu la sua freddezza, nel corso degli anni, verso il Qe e verso la politica di tassi troppo bassi. Attenzione, non una freddezza motivata dai rischi di inflazione ma da quelli di bolla finanziaria.

Non sappiamo come la questione, molto delicata per un'amministrazione che punta molto sulla crescita e sulla borsa, fu superata e come alla fine Powell riuscì a convincere Trump. Il fatto è che Powell, in cuor suo, non ha mai smesso di vedere le crisi del 2001-2003 e del 2008-2009 non come generate da fattori economici bensì effetto di crash finanziari. Quando all'inizio di ottobre la borsa ha toccato nuovi massimi e quando tutti stavano iniziando a rivedere al rialzo gli obiettivi, Powell ha quindi detto con il massimo di ruvidità (e passando come un carro armato sopra le quantificazioni del tasso neutrale fatte con il bilancino dal Fomc) che i tassi avevano ancora ampi spazi di aumento.

Jerome PowellLa borsa, come sappiamo, ha preso malissimo questa considerazione, ha continuato a scendere e, strada facendo, si è convinta che la Fed stava commettendo uno dei più grandi errori di policy degli ultimi decenni proprio nel momento in cui l'economia stava rallentando in tutto il mondo. Una volta sceso il mercato, tuttavia, Powell ha cambiato linguaggio, ha di fatto cancellato il già pericolante rialzo dei tassi di marzo e ha concesso che il Quantitative tightening potrà essere sospeso in caso di bisogno, senza peraltro interromperlo.

In realtà la call di Powell, ovvero il tetto sopra il mercato, è tanto forte quanto la sua put, ovvero la rete di protezione sotto il mercato. E se la borsa riprenderà un giorno a ricamare su un ritorno ai massimi, pur in presenza di margini sotto pressione, si ritroverà di nuovo di fronte i carri armati della Fed pronti a sparare rialzi dei tassi (se l'economia sarà in grado di sopportarli) o minacce anche più severe (ed efficaci) di quelle del 3 ottobre scorso.
Condividi
"
Altri Top Mind
```