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El Salvador: dal dollaro al bitcoin (dalla padella alla brace)


Solo il 4,8% dei cittadini del paese sudamericano conoscono il bitcoin ed è presumibile che i lavoratori fuori del paese lo conoscono solo di nome e forse neppure quello ma come faranno a destreggiarsi con una valuta elettronica senza corso legale; è stato sufficiente che il governo del paese comperasse milioni di bitcoin per fare lievitare il prezzo in un intorno assolutamente imprevedibile. Oggettivamente la motivazione del risparmio sulle rimesse sembra una scusa poco sostenibile, è anche vero che questa scelta potrebbe portare a forme di finanza illecita e come detto El Salvador diverrebbe l'ennesimo paese black-list con una moneta senza corso legale che varia con l'aria che tira, una nuova patria per la finanza illecita e totalmente fuori controllo che troverebbe nel paese una sorta di rifugio in cui operare in modo illecito.Questa interpretazione sembra più verosimile perché la carta moneta senza un controvalore reale diventa sterile, come la definiva Tommaso D'Aquino e tutti gli strumenti della finanza – spread, rating, PIL, derivati, banche d'affari – fondandosi su un valore monetario sistematicamente manipolabile diventano una sorta di "chewingum" da tirare dove si vuole. Il mercato finanziario diventa un casinò dove le roulette sono truccate e chi comanda il gioco non è il caso o la razionalità dei mercati ma gli interessi del croupier che decide chi vince e chi perde. Così ogni singolo giorno siamo sommersi da infinite e sterili analisi, utili solo per chi ce le propina, degli andamenti erratici dei mercati con previsioni sempre più opinabili ed errate con andamenti azionari che sembrano montagna russe in un gioco di luci ed ombre, di specchi che trasformano la verità in una sorta di magico ed illusorio gioco della finanza. Eppure, incredibilmente, la gente ormai è disposta a credere a tutto in una sorta di ipnosi passiva che sfocia in una forma di eutanasia culturale.
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