L'altro grande contributo di O'Neill fu quello di fornirci non tanto una previsione (che si sarebbe rivelata corretta solo a metà) quanto una fotografia perfetta del momento culminante della
pax americana che allora dominava incontrastata il mondo. Fuori dall'America e dai suoi due satelliti, Europa e Giappone, esisteva a quel punto una sola estesa area indistinta e omogena, il Resto del Mondo. In questa grande regione si erano dissolti tanto il blocco sovietico quanto il velleitario non allineamento neutralista e socialisteggiante che aveva attratto una parte rilevante del mondo ex coloniale.
Ora (ovvero
nel 2001) il Resto del Mondo era tutto amico dell'America e desideroso di capitalismo.
In Russia governava da poco un Putin scelto dal filoamericano Eltsin come successore. In
India i nazionalisti pro business avevano appena scalzato dal potere il partito del Congresso.
La Cina si apriva all'Occidente in una frenesia di crescita a due cifre.
Il Brasile si preparava al boom di esportazioni verso la Cina che gli avrebbe garantito un decennio di crescita vivace.
Insomma, era un mondo in cui si poteva scegliere dove investire tirando a occhi chiusi una freccia sul mappamondo. Sarebbe andata comunque bene anche perché
i flussi di investimenti finanziari da America ed Europa sarebbero bastati da soli a fare salire i cambi, le borse e i bond del Resto del Mondo. E infatti fu così.
Vent'anni dopo il Resto del Mondo non esiste più.
La Cina e la Russia sono tornati a essere avversari strategici dell'Occidente, passibili o già oggetto di sanzioni.
Cina e India sono tra loro fieri avversari. Il
Brasile si è fatto corrompere dal boom delle materie prime e, quando questo è finito, è tornato a essere il paese dell'eterno futuro che nel presente rimane sempre avvitato su se stesso.
La dissoluzione degli emergenti è dunque prima di tutto geopolitica e riflette la deglobalizzazione e la frammentazione del mondo. Il Burkina Faso, che le burocrazie finanziarie mantengono tra i
Frontier Markets, non esiste quasi più come stato fuori dalla capitale. L'Etiopia, che sembrava promettente, è attraversata dalla guerra civile. In compenso un piccolo gruppo di paesi (Cina, Corea del Sud, Singapore) è riuscito a emergere, se per emergere intendiamo la capacità di servire il mercato interno e allo stesso tempo esportare produzione originale propria. La Cina in ogni caso, contrariamente a quanto si è pensato fino a tempi recenti, non raggiungerà le dimensioni dell'economia americana per tutto l'orizzonte prevedibile.
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