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Miti del nostro tempo

Le trappole mentali in cui inciampano i mercati


Dietro questa idea ce n'è un'altra, anch'essa mitologica, per cui le banche centrali sono onniscienti e onnipotenti. Se dicono che l'inflazione è transitoria allora sarà transitoria. Se dicono che verrà riportata rapidamente e a tutti i costi al due percento allora così sarà. Si pensa poco al fatto che le banche centrali hanno perso molta dell'autonomia che era stata loro concessa nella fase storica precedente, che sono al servizio di sovrani sempre più indebitati e hanno quindi un conflitto d'interesse (anche per nobili motivi) sull'inflazione che, dopo tutto, riduce il debito del sovrano e gli permette così di continuare a spendere.

E se anche questo conflitto viene messo da parte e l'intenzione di combattere l'inflazione è sincera, in tempo di guerra nessuna banca centrale è più in grado di controllare tutte le variabili che contano.

Un altro mito dei mercati, anche questo a sfondo consolatorio, è che ciò che è sceso molto e a lungo è sempre pronto a rimbalzare. Lo short squeeze, il rito purificatore che vede i buoni rialzisti che rincorrono con i forconi i cattivi ribassisti e li obbligano a ricoprirsi con gravi perdite, è l'albero a cui ci si aggrappa e che fa però perdere di vista la foresta.

Per giustizia, va detto che anche tra gli orsi è diffuso il pensiero mitico. È tale, in particolare, l'idea metafisica dell'estrapolazione, ovvero la proiezione in un tempo illimitato di una tendenza negativa. Se c'è la guerra, finirà inevitabilmente con l'olocausto nucleare. Se i fondi pensione inglesi hanno comprato a leva e ora si trovano in crisi, allora è segno che tutte le assicurazioni e le istituzioni finanziarie del mondo sono sul punto di esplodere. Se qualche paese emergente è sull'orlo del default (o l'ha già dichiarato) allora tutti i paesi emergenti smetteranno di onorare i loro debiti.

In realtà lo stigma collegato all'uso dell'atomica è tale che nessuno, ancora per molto tempo, la vorrà usare per primo. Quanto alle atomiche tattiche, lo stigma è lo stesso, a fronte di vantaggi militari modestissimi.

Le istituzioni finanziarie, dal canto loro, sono più capitalizzate e meglio controllate di quindici anni fa. Chi ha comunque abusato della leva sarà tendenzialmente salvato, sia con acquisti di titoli sia con accorgimenti contabili.
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