(Teleborsa) - Secondo
UBS Securities, la crescita esplosiva della domanda di
data center per l’intelligenza artificiale negli Stati Uniti innescherà un "boom ciclico" nel settore dell’
accumulo energetico nei prossimi cinque anni. Come ha spiegato l’analista Yan Yishu di UBS ha spiegato che la domanda globale di sistemi di
energy storage potrebbe aumentare del 40% su base annua entro il 2026, poiché sarà necessario immagazzinare più energia per bilanciare la produzione intermittente da
fonti rinnovabili come eolico e solare.
UBS ha sottolineato che il
mercato statunitense rappresenta una delle piattaforme più redditizie per i
produttori di batterie cinesi, che oggi detengono circa il 20% del mercato americano. Tuttavia, l’espansione di questi operatori potrebbe essere frenata dalle restrizioni previste dal disegno di legge promosso da
Donald Trump, la
One Big Beautiful Bill, che limita la partecipazione di aziende straniere nel settore energetico statunitense.
Il forte aumento della domanda di energia è alimentato proprio dalla corsa globale alle infrastrutture AI, guidata dai grandi colossi tecnologici.
Meta Platforms ha annunciato la costruzione del suo 30° data center a
Beaver Dam, Wisconsin, un investimento da oltre 1 miliardo di dollari interamente alimentato da
energia rinnovabile e progettato per supportare i carichi di lavoro più avanzati di AI.
Allo stesso tempo,
Nvidia investirà
1 miliardo di dollari nella realizzazione di un
data center "green" nello stato messicano di
Nuevo León, destinato a rafforzare la capacità computazionale globale e a sostenere la crescente domanda di elaborazione AI.
L’espansione simultanea di queste infrastrutture, secondo UBS, non solo consoliderà la leadership tecnologica americana, ma spingerà anche il mondo verso una nuova fase di integrazione tra
innovazione digitale e
infrastrutture energetiche pulite.
(Foto: Corridoio di un datacenter, con terminale di controllo)