Data l'
asimmetria temporale delle informazioni (saprò poi quello che non so ora), il risparmiatore è portato a prendere decisioni tali da rendere il meno costoso possibile, anche in termini emotivi, il recesso da scelte che potrebbero rivelarsi errate o non più convenienti, pur trasgredendo l'opzione iniziale di impiego del denaro nel medio-lungo periodo.
L'asimmetria tra esposizione ai guadagni e alle perdite, in termini di utilità e di minimizzazione del costo, confermano la necessaria esistenza anche di prodotti a capitale garantito, a capitale protetto ed in generale del risparmio gestito in termini di obiettivi di total return.
La superiorità del caffè normale sul caffè decaffeinato è una dimostrazione impossibile, a meno che non vengano considerati solo alcuni parametri valutativi, definiti
razionali, e trascurati altri
parametri valutativi, definiti emotivi. E a meno che non si pensi che sia il risparmiatore ed il suo sistema di preferenze a doversi adattare al prodotto.
Ari Kiev dice:
"la quantità di incertezza che un soggetto riesce a sopportare e la capacità di gestire il rischio che ne segue, sono alla base del successo. E uno dei modi migliori per riuscirci, in particolare per gestire l'incertezza e la casualità che caratterizzano i mercati finanziari, è di impegnarsi verso un obiettivo futuro da perseguire attraverso una strategia coerente con esso..."
Le parole chiave sono: rischio, incertezza, casualità, obiettivo futuro e strategia coerente.
Però la focalizzazione sugli eventi a breve e la loro forza decisionale, può scardinare l'obiettivo futuro e le relative strategie. Così durante il viaggio verso la destinazione programmata, il risparmiatore potrebbe scendere dal treno in corsa. L'unica cosa da scongiurare in questo frangente, è cadere nella terribile semplificazione di dire: è il risparmiatore che sbaglia.
"