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L'Italia? E' un limone spremuto

Un grande Paese, esportatore di merci ma soprattutto di capitali

Le serie storiche della posizione verso l'estero dell'Italia sono state riviste per incorporare le attività detenute all'estero precedentemente non dichiarate che sono emerse con la recente voluntary disclosure; la revisione ha determinato un miglioramento del saldo debitorio di quasi tre punti di PIL a fine 2015. A tale data la PNE era negativa per 395,6 miliardi (24,2 per cento del PIL). La Banca d'Italia aveva in precedenza sottolineato che “l'espansione del comparto del risparmio gestito, in cui i fondi di diritto estero rivestono un ruolo molto rilevante, è dipesa dallo spostamento dei risparmi da titoli di Stato e obbligazioni bancarie retail verso forme di investimento più diversificate".

Banca d'italia - Investimenti di portafoglio anni 2010-marzo 2016Banca d'italia - Investimenti di portafoglio anni 2010-marzo 2016
Mentre si continua a sostenere la necessità di attrarre investimenti esteri in Italia, non ci si è accorti che è il risparmio italiano a prendere il volo: non per colpa dei cittadini, ma delle scelte nella allocazione che viene fatta dagli intermediari.

Come ulteriore paradosso, va sottolineato che una quota consistente della liquidità immessa dalla BCE con i suoi vari interventi, dalle Tltro al Qe, si sta riversando sempre più all'estero. E' un fenomeno che è divenuto sempre più vistoso a partire dal luglio del 2014 e che non riguarda solo l'Italia, ma tutti i Paesi GIIPS (Grecia, Italia, Irlanda, Portogallo e Spagna) rispetto ai Paesi DNLF (Germania, Olanda, Lussemburgo e Finlandia) nell'ambito del sistema Target 2 che registra i rapporti tra le Banche centrali dell'Eurosistema.


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