La
sanitarizzazione totalizzante, con le misure di igiene preventiva fondate sul distanziamento sociale, ha consentito la
rimozione di tutte le libertà personali, limitando non solo quella di movimento e di iniziativa economica, ma la fruizione diretta della gran parte dei servizi collettivi, dalle scuole ai cinema, dai ristoranti agli stadi.
Anche la libertà di espressione viene conculcata, censurando i messaggi che diffondono
fake news: i negazionisti sono soggetti alle sanzioni direttamente irrogate dai gestori dei social network, fino al
deplatforming, come è successo perfino a Donald Trump, ancora in carica come Presidente degli USA.
Tutto questo porta ad un nuovo paradigma, fondato sulla
sostenibilità ambientale e sulla atomizzazione umana: mentre la prima ci obbliga a
cambiare i modelli di consumo, la seconda è funzionale al
controllo dei comportamenti. Le relazioni personali vengono limitate a nuclei ristretti, alle sole molecole indispensabili alla vita, mentre le aggregazioni sociali più ampie sono mediate dagli algoritmi che gonfiano e bucano le bolle mediatiche, alla bisogna.
Questo è il
costruttivismo sociale cui stiamo assistendo a livello globale, con l'Occidente che prende addirittura a modello il sistema di social rating con il quale in Cina ci si assicura della conformità dei comportamenti personali alle regole, abusando spudoratamente del richiamo alla concordia predicata da Confucio.
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