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Al Concilio di Bruxelles, il Silenzio degli Eretici

I Tradizionalisti non sentono ragioni, ma sarà la realtà a travolgerli


Come se non bastasse il pericolo di questa crepa, ci sono le incertezze che derivano dalle prossime elezioni politiche: a settembre ci sono in Germania, poi si terranno in Francia nella prossima primavera, mentre in Italia tutto il quadro politico è stato temporaneamente congelato in vista della elezione del nuovo Presidente della Repubblica, con le votazioni che inizieranno ai primi di febbraio del 2022. Nessuno può prevedere che cosa succederà dopo.

Ci si concentra solo sulla emergenza sanitaria in corso, che imperversa da più di un anno, sulle catastrofiche conseguenze economiche e sociali che derivano dalle misure decise dai governi per limitare il contagio, e sulle iniziative decise a Bruxelles per assicurare la ripresa con il Programma NGUE (New Generation UE), di cui il Recovery Resilience Fund rappresenta l'asse principale.
E' stata una decisione straordinaria, questa, assunta nella consapevolezza che la gravissima crisi in atto richieda coesione e solidarietà. Una solidarietà che è comunque "severamente condizionata", visto che i fondi che saranno erogati devono essere utilizzati dai singoli Stati sulla base delle priorità programmate dalla Commissione, principalmente in materia di sostenibilità ambientale e di innovazione in campo digitale, e visto che rimane l'obbligo di procedere con le riforme strutturali che sono state indicate ai singoli Stati da parte dalla Commissione nel 2019 e nel 2020, nell'ambito delle procedure volte a verificare il rispetto di quanto previsto nel Fiscal Compact.
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