Inutile dire che il
progetto del South Stream, sostenuto dall'Italia, è sfumato: le pressioni sulla Bulgaria sono state enormi. Dopo una serie di tentativi andati a vuoto, è stato
trasformato in Blue Stream, un gasdotto che rifornisce direttamente e per ora unicamente la Turchia, dopo aver attraversato i fondali del Mar Nero.
Il
progetto Nabucco si era arenato subito, visto che il controllo dell'area settentrionale da parte dei Curdi, dove si trovano i giacimenti, è una minaccia per la stabilità della Turchia. Ankara è poi intervenuta in Siria per stabilizzare le sue frontiere meridionali, evitando il consolidarsi di fazioni curde.
Il terzo progetto, che arriva in Italia come
TAP, dopo essere stato rallentato da una serie di
difficoltà tecniche,
ha finalmente cominciato ad erogare gas il 17 ottobre 2020.
Nel frattempo, la
Germania ha stipulato un accordo per
raddoppiare il North Stream, con una pipeline sostanzialmente parallela denominata
North Stream 2.
Le
Amministrazioni americane, tutte senza distinzioni, hanno sempre espresso la propria
contrarietà al raddoppio del gasdotto russo-tedesco, per tre motivi: aumenta la dipendenza energetica dell'Europa dalla Russia; garantisce alla Russia ricchi introiti; riduce il valore geopolitico del gasdotto russo-ucraino.
Tutto entra in gioco nei rapporti tra Usa e Russia e di conseguenza tra Germania e Russia.
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