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Triangoliamo?

Nuove rotte commerciali, stesse provenienze ed identiche destinazioni


Ci sono poi i dati delle importazioni: "Gli acquisti da paesi Opec (+75,8%), India (+44,0%), Svizzera (+39,7%) e Stati Uniti (+37,2%) registrano incrementi tendenziali molto più ampi della media delle importazioni dai paesi extra Ue27. Si accentua la flessione dell'import dalla Russia (-62,8%); in calo anche gli acquisti dalla Cina (-9,0%)".

Anche in questo caso ci sono informazioni che confermano quanto già noto: il forte aumento delle importazioni dall'Opec (+75,8%) si spiega con la combinazione tra l'aumento del prezzo dei prodotti petroliferi in dollari e la svalutazione dell'euro sul dollaro. Inoltre, l'aumento delle importazioni dagli Stati Uniti (+37,2%) sicuramente ha a che vedere con la svalutazione dell'euro sul dollaro e forse con le maggiori importazioni di prodotti energetici come il GNL.

Non stupisce affatto, invece, il crollo delle importazioni dalla Russia (-62,8%) che è stato determinato dalla introduzione delle sanzioni. Ma questo dato va correlato allo straordinario aumento delle importazioni dall'India (+44,0%): c'è dietro il fatto che non solo l'India non ha imposto sanzioni alla Russia, ma che ha aumentato in modo consistente le importazioni di petrolio dalla Russia, e che rivende a Paesi terzi i prodotti che derivano dalla sua raffinazione.

Da che mondo è mondo, quella delle sanzioni è una rete a maglie sempre troppo larghe per chi fa commercio.

Nuove rotte commerciali, stesse provenienze ed identiche destinazioni

Triangoliamo?

(Foto: CHUTTERSNAP on Unsplash)
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