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I mercati finanziari "hanno paura" di una Scozia indipendente

Economia, Politica
I mercati finanziari "hanno paura" di una Scozia indipendente
(Teleborsa) - Il referendum per l'indipendenza della Scozia sta facendo fibrillare i mercati finanziari e sta accendendo le scommesse sulle prossime altalene dei mercati azionari.

La misura delle aspettative di volatilità delle azioni britanniche è al livello più alto dal novembre 2008.

L’indice FTSE 100 Volatility Index è salito del 19% negli ultimi quattro giorni, a fronte di un aumento del 7,4% per il suo equivalente dell'euro-zona, l'indice VSTOXX.

I mercati prima di questa settimana avevano praticamente ignorato il voto scozzese, perché i rilevamenti del consenso davano la separazione altamente improbabile. Ora, come fa rilevare un sondaggio del Sunday Times condotto da YouGov, che il fronte dei nazionalisti, cioè di quelli favorevoli alla secessione, è aumentato e può confrontarsi ad armi pari con il fronte del "No", la Sterlina e le azioni britanniche hanno per questo subìto un brusco calo.

Gli operatori finanziari si aspettano una serie di negoziazioni all’insegna del nervosismo e la poca chiarezza sul risultato del referendum della prossima settimana, potrebbe anche evitare alle banche inglesi di concludere le transazioni con le banche scozzesi.

Il sondaggio "YouGov" evidenzia che il 48% degli intervistati è favorevole alla secessione della Scozia dalla Gran Bretagna. L'indagine, piuttosto limitata, è stata condotta on-line, su 1.268 elettori, dal 9 all’11 settembre.

La società di consulenza Oxford Economics, ha detto che una Scozia indipendente potrebbe portare maggiori oneri finanziari e delle imposte, con severi tagli alla spesa pubblica.

In attesa di conoscere l’esito referendario, le maggiori banche scozzesi, come Royal Bank of Scotland e Lloyds Bank, hanno già predisposto un cambiamento della parte giuridica che regola le loro attività nei confronti della Gran Bretagna.
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