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Unioni civili, decreto impantanato al Senato tra polemiche e strappi

Unioni civili, decreto impantanato al Senato tra polemiche e strappi
(Teleborsa) - Fine settimana di polemiche dentro e fuori il parlamento sul decreto legge che mira a regolarizzare le unioni civili, anche noto come dl Cirinnà (nome della relatrice PD Monica Cirinnà).

Sabato si è consumata una piccola "lite" tra il Ministro per le riforme Maria Elena Boschi e Ministro della Giustizia Angelino Alfano.
Il leader del Nuovo Centro Destra si è opposto ad uno dei temi più caldi del dossier, la stepchild adoption, ossia la possibilità che in una coppia gay un partner possa adottare il figlio dell'altro, ma la Boschi ha tirato dritto dicendo che se NCD si rifiuterà di votare la legge il Governo cercherà appoggio da altre parti. A quel punto Alfano ha ribattuto che anche il suo schieramento è "pronto ad ogni alleanza in Parlamento e al ricorso del voto segreto" per bloccare l'adozione da parte delle coppie gay.

Tra i due litiganti (che, comunque, ieri hanno più meno fatto pace grazie all'ammorbidimento della Boschi) si è fatto avanti il Movimento 5 Stelle che, dalla kermesse di Imola, ha confermato la propria disponibilità ad appoggiare il decreto a patto che sia un buon testo, come sottolineato più volte dai grillini.

Un altro voto favorevole potrebbe arrivare da SEL, da sempre impegnato sul fronte dei diritti civili. Dunque, se il PD volesse davvero portare a compimento questa "missione", attualmente arenata in Senato, avrebbe i numeri per farlo. Sempre che accetti il grave strappo che si creerebbe con il Nuovo Centro Destra, ovviamente.

I botta e risposta potrebbero momentaneamente congelarsi assieme all'iter del Dl Cirinnà perché a breve il Parlamento inizierà ad esaminare la Legge di Stabilità 2016.

Intanto continuano a risuonare la condanna della Corte europea dei diritti umani e il Sì del Parlamento europeo alle nozze gay.


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